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Adroterapia oncologica - Il CNAO di Pavia

Come funziona l’adroterapia? Quali sono i tumori trattabili con adroterapia? Come si svolge e quanto dura una seduta di adroterapia? Risponde alle nostre domande la Dr.ssa Viviana Vitolo, medico del CNAO.

Approfondimento sull’attività del CNAO, il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica

Come funziona l’adroterapia? Quali sono i tumori trattabili con adroterapia? Come si svolge e quanto dura una seduta di adroterapia? Risponde alle nostre domande la Dottoressa Viviana Vitolo, medico oncologo radioterapista del CNAO.

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Dr.ssa Viviana Vitolo - credit CNAO

Quali patologie possono essere potenzialmente trattate con l’adroterapia?

L’adroterapia può avere indicazione in diversi scenari:

  • nei tumori che per istologia risultano poco responsivi alla radioterapia tradizionale (es. sarcomi, carcinomi adenoideo-cistici delle ghiandole salivari, melanomi oculari, recidive in sedi già precedentemente sottoposte a radioterapia...);
  • in quelle neoplasie site in prossimità di organi critici sensibili alle radiazioni (meningiomi intracranici adiacenti alle vie ottiche e/o al tronco encefalico);
  • nelle neoplasie in cui l’approccio chirurgico viene talora escluso in quanto ampiamente demolitivo.

L’efficacia dell’adroterapia è rappresentata maggiormente dai benefici intrinseci della terapia (ad esempio vantaggio clinico nell’uso di adroni rispetto a radiazioni X) o dalla caratteristica di salvaguardare i tessuti sani circostanti?

I benefici dell’adroterapia, in particolar modo quando parliamo di ioni carbonio, sono da associare alle caratteristiche radiobiologiche di queste particelle, che, in virtù della carica e della massa di cui sono dotate, hanno la possibilità di indurre, nelle cellule tumorali che vanno a colpire, danni nell’ordine di 2-4 volte superiore rispetto ai raggi X.
La selettività spaziale sia dei protoni sia degli ioni carbonio è un'altra caratteristica peculiare dell’adroterapia che permette di aumentare la dose erogata al bersaglio e nel contempo di salvaguardare i tessuti sani limitrofi limitando la dose ai tessuti sani circostanti entro i limiti di tolleranza d’organo.
Esiste un rapporto diretto tra l’incremento della dose erogata al target tumorale (dose escalation) ed il danno cellulare potenziale atteso.

È una terapia di prima linea?

L’adroterapia come la radioterapia convenzionale va ad integrarsi alle altre terapie oncologiche nell’ambito di una gestione multidisciplinare del paziente. Non è in genere una terapia di prima linea, ma può rappresentare un’opzione di trattamento dopo la chirurgia o essere alternativa a quest’ultima in casi avanzati, giudicati inoperabili o operabili a costi invalidanti per il paziente.

Fino ad oggi quali patologie oncologiche sono state maggiormente trattate al CNAO?

I tumori del distretto testa-collo (ghiandole salivari, sarcomi), della colonna vertebrale e del distretto toracico e addominale (sarcomi), patologie neuro-oncologiche (meningiomi intracranici e cordomi) e i melanomi oculari.
 

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Sala trattamento di adroterapia - credit: CNAO

Dall’inizio dell’attività quanti pazienti sono stati trattati presso il CNAO? Quali caratteristiche presentano i vostri pazienti?

Sono stati trattati oltre 3.700 pazienti di cui oltre 2.000 uomini e più di 1600 donne. Vi sono pazienti di ogni età con una maggiore concentrazione tra i 40 e gli 80 anni. La maggior parte proviene dall’Italia (oltre 3.400) con una prevalenza delle regioni del Nord (soprattutto Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte).

Quanti pazienti possono essere trattati in un giorno mediamente? Esiste una “lista d’attesa”?

In media al CNAO vengono trattati un totale di 50 pazienti al giorno. Per l’accesso alla prima visita attualmente sono necessarie una/due settimane. Per l’accesso alla simulazione il tempo d' attesa, dopo la prima visita, è di 2-3 settimane e di ulteriori 2-3 settimane dalla simulazione alla prima seduta di terapia. La lista d'attesa varia e viene modulata inoltre in base alla tipologia della prestazione richiesta, alla diagnosi istologica e all’urgenza clinica.

Come si sviluppa il percorso terapeutico dei vostri pazienti?

Il paziente viene indirizzato a CNAO dopo la discussione del caso da parte di board multidisciplinari dei Centri oncologici di riferimento con cui CNAO collabora e ai cui meeting settimanali prende parte in modo attivo; questo vale in particolare per i tumori del distretto testa e collo, per i sarcomi, per il distretto neuro-oncologico e gastroenterico.
Molti colleghi di altre istituzioni inviano casi per richiedere valutazione per il trattamento contattando direttamente i referenti della patologia d’interesse.
Ancora oggi alcuni pazienti si autocandidano inviando documentazione al centro, che viene dapprima valutata e indirizzata successivamente ai medici specialisti della patologia d’interesse; in prospettiva e con l’implementazione dei network oncologici questa modalità, nel futuro andrà a scemare ed il paziente sarà sempre guidato dagli specialisti nel suo accesso all’adroterapia.

Esistono criteri di esclusione indipendenti dalla patologia?

Non esistono criteri assoluti di esclusione dal trattamento di adroterapia. Come per la radioterapia convenzionale è indispensabile che il paziente sia collaborante, in grado di rimanere immobilizzato sul lettino con l’ausilio di sistemi di immobilizzazione personalizzati confezionati per ciascuno sulla base del distretto di interesse.

Come si svolge la seduta di trattamento?

La seduta di trattamento dura in media 20-25 minuti. Questo tempo include le verifiche pre-trattamento, vale a dire la verifica radiologica (bidimensionale o volumetrica) che certifica che la posizione del paziente sia conforme a quella del giorno della simulazione TC. A questa segue l’erogazione del fascio di trattamento di durata variabile a seconda del numero di campi previsti (in genere due o tre), del tipo di bersaglio (statico o in movimento) e del volume del target.
 

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Sala trattamento di adroterapia - credit CNAO

Come è organizzato il follow-up?

Concluso il trattamento i pazienti vengono avviati al follow up clinico e radiologico al CNAO, con tempistiche diverse a seconda della patologia di base. Il follow up al CNAO va ad integrarsi con controlli clinici dello specialista inviante (chirurgo ed oncologo) e/o del team di riferimento, così da garantire al paziente una gestione integrata e multidisciplinare nel tempo.

Come si inserisce il CNAO nel network oncologico italiano?

CNAO collabora già con alcuni dei principali centri oncologici italiani come l’Istituto Nazionale dei Tumori (Milano), l’istituto Europeo di Oncologia (Milano), l’Istituto Neurologico Carlo Besta (Milano), l’Humanitas Research Hospital Cancer Center (Milano), l’Istituto Ortopedico Rizzoli (Bologna), l’Ospedale San Raffaele (Milano) e il Policlinico Gemelli (Roma).
Inoltre, fa parte di Alleanza contro il Cancro, la Rete oncologica nazionale fondata nel 2002 dal Ministero della Salute.
CNAO si è impegnata inoltre nell’attivare canali di comunicazione e confronto anche attraverso gli strumenti digitali: in collaborazione con AIRO Lombardia (Associazione Italiana Radioterapia e Oncologia clinica) e CODRAL (Collegio dei Direttori delle Radioterapie Lombarde) ha avviato una piattaforma online dedicata ai medici radioterapisti che operano negli ospedali della Lombardia che consente di condividere informazioni sui casi clinici e di potersi confrontare anche attraverso un sistema di video-consulto. È stato inoltre attivato il servizio on line “DOT-to-DOT”, una chat cifrata che consente ai medici specialisti di entrare in contatto con i medici radioterapisti del CNAO, per richiedere una valutazione sulla possibilità di trattamento con adroterapia.
Ci auguriamo che la collaborazione ed il confronto tra specialisti in oncologia possano crescere sempre più anche grazie alla piena attivazione di strumenti importanti come la Rete Nazionale Tumori Rari.

Come si colloca CNAO nel network oncologico europeo?

Sono in corso collaborazioni con molti centri di ricerca europei. CNAO, per esempio, è capofila di HITRIPlus (Heavy Ion Therapy Research Integration Plus), progetto sostenuto dall’Unione Europea con 5 milioni di euro, che riunisce complessivamente 22 università e centri di ricerca di 14 Paesi ed è finalizzato a favorire la ricerca e lo sviluppo tecnologico sull’impiego degli ioni carbonio.
CNAO è appena entrato in Euracan (European Rare Adult Cancers Network), la rete promossa dall’Unione Europea che riunisce 75 centri oncologici altamente specializzati di 24 Paesi, il cui obiettivo è migliorare la diagnosi, le terapie e la ricerca sui tumori rari dell’adulto con attenzione all’assistenza e alla presa in carico delle persone che ne sono colpite.

Quali sono gli studi in corso e le prospettive future?

CNAO, disponendo di una terapia innovativa, è di principio un centro che mette la ricerca in cima ai propri obiettivi. I principali studi attivi sono:

  • SACRO: studio randomizzato, osservazionale volto a confrontare la radioterapia a dosi radicali con ioni carbonio alla chirurgia “en bloc” nei pazienti affetti da cordoma del sacro
  • PIOPPO: studio di fase II di chemioterapia seguita da radioterapia preoperatoria con ioni carbonio dell’adenocarcinoma del pancreas in stadio “bordeline resectable”
  • CYCLE: studio di fase II che prevede, in pazienti affette da melanomi mucosi non operabili del basso tratto genitale femminile, l’impiego degli ioni carbonio a dosi radicali
  • CYCLOPS: studio di fase II che prevede, in pazienti con recidive pelviche laterali di tumori ginecologici già irradiate, la re-irradiazione con ioni carbonio

Qual è stato l’impatto della pandemia di COVID-19 sull’attività del CNAO?

CNAO non ha mai interrotto, né ridotto in modo significativo la sua attività durante la recente pandemia, nelle varie fasi di quest’ultima sono state adottate, e periodicamente aggiornate, procedure interne volte a prevenire l’esposizione del personale e dei pazienti, che hanno così potuto continuare a ricevere le cure disponibili nel nostro centro.