L'apnea notturna, un disturbo del sonno caratterizzato da pause nella respirazione durante il sonno, sta diventando sempre più oggetto di preoccupazione in ambito sanitario, in particolare nel campo della cardiologia e dell'oncologia. Un nuovo studio presentato al corso dell'American College of Cardiology “Advancing the Cardiovascular Care of the Oncology Patient” rivela che l'apnea notturna è prevalente tra i pazienti cardio-oncologici, esponendoli così a un rischio maggiore di insufficienza cardiaca congestizia dovuta alla terapia antitumorale.
Tra i pazienti con insufficienza cardiaca nella popolazione generale, l'OSA ha una prevalenza del 48-52% ed è associata a un aumento dei tassi di mortalità e morbilità cardiovascolare. Studi precedenti hanno rilevato che la frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) e la deformazione longitudinale globale del ventricolo sinistro (GLS) possono predire la cardiomiopatia precoce correlata alla terapia antitumorale. L'OSA è anche legata alla disfunzione del ventricolo sinistro, all'insufficienza cardiaca congestizia e alle anomalie del GLS.
Lo studio si è concentrato principalmente sull'apnea ostruttiva del sonno (OSA, Obstructive Sleep Apnea), una situazione che si verifica quando i muscoli della gola si rilassano a intermittenza e bloccano le vie aeree durante il sonno. Questa condizione è stata valutata utilizzando il questionario STOP-BANG, uno strumento di screening consolidato per l'apnea notturna. Il questionario utilizza otto domande che indagano su: russamento, stanchezza, apnea osservata, pressione arteriosa elevata, BMI, età, circonferenza del collo, sesso. Il punteggio si basa sulle risposte sì/no, con un range da 0 a 8. Un punteggio > 3 indica un'elevata sensibilità per rilevare l'OSA moderata e grave.
I risultati sono stati allarmanti, con un'incidenza di apnea notturna del 54% nel gruppo di pazienti cardiologici e del 39% nel gruppo di cardio-oncologia.
Lo studio suggerisce inoltre che i soggetti con apnea notturna non trattata o a maggior rischio di apnea notturna presentano un'anomala sollecitazione del ventricolo sinistro al basale, che è associata a eventi cardiovascolari avversi. Ciò significa essenzialmente che l'apnea notturna non trattata potrebbe essere un potenziale fattore di rischio per le malattie cardiache, soprattutto per i soggetti già affetti da cancro.
Un altro studio condotto per indagare la prevalenza dell'apnea ostruttiva del sonno nei pazienti trattati per un tumore della testa e del collo allo stadio T avanzato ha rilevato che al 72% dei partecipanti è stata diagnosticata l'OSA, una percentuale notevolmente superiore rispetto alla popolazione generale. I fattori di rischio per l'OSA includevano il sesso maschile, un BMI più elevato, una maggiore circonferenza del collo, fumo di sigaretta per anni, comorbidità cardiometaboliche, l'uso di farmaci che hanno come effetto collaterale sonnolenza, la presenza di tonsille, uno stadio T inferiore, uno stadio AJCC superiore e un tumore HPV-negativo.
Un altro studio mirava a determinare le caratteristiche clinico-epidemiologiche, la fattibilità diagnostica e il trattamento dei pazienti con sospetta apnea ostruttiva del sonno a rischio cardiovascolare. È emerso che l'89% dei pazienti soffriva di OSA, di cui il 60% era di grado moderato o grave, e si verificava prevalentemente negli uomini dopo i 50 anni. Il principale fattore di rischio cardiovascolare era l'ipertensione. Lo studio ha anche dimostrato che il trattamento farmacologico cardiovascolare è stato efficace nell'82% dei casi, sottolineando ulteriormente la necessità di un maggiore coinvolgimento del cardiologo nella diagnosi e nel trattamento dell'OSA a causa del rischio significativo di malattie cardiovascolari che rappresenta.
La prevalenza dell'apnea notturna nella popolazione cardio-oncologica era pari o superiore a quella di altri fattori di rischio tradizionali attualmente utilizzati negli algoritmi di profilo dei fattori di rischio. Anche in presenza di una LVEF normale, lo stato e la gravità dell'apnea notturna erano associati a una deformazione anomala del LV. I risultati di questo studio dimostrano che la GLS LV era più anormale nei pazienti con apnea notturna non trattata o con un punteggio STOP-BANG elevato.
L'apnea ostruttiva del sonno è più diffusa negli uomini, ma la sua presenza nelle donne in gravidanza aumenta a un livello paragonabile a quello degli uomini, creando effetti persistenti sulla salute sia materna che del feto. I meccanismi esatti alla base delle malattie cardiovascolari indotte dall'OSA rimangono poco chiari, ma l'infiammazione e lo stress ossidativo giocano probabilmente un ruolo fondamentale.
Alla luce di questi risultati, gli autori raccomandano di incorporare la valutazione dell'apnea notturna nella valutazione di routine del rischio per i pazienti sottoposti a terapie antitumorali. Riconoscendo e affrontando questo disturbo del sonno, gli operatori sanitari possono potenzialmente prevenire ulteriori complicazioni, migliorando così la qualità di vita delle persone colpite. Sono necessari ulteriori studi per identificare i fattori di rischio e sviluppare un protocollo di screening dell'OSAS, soprattutto per le donne in gravidanza e la loro prole.
Fonte: American College of Cardiology. Data Shows Significant Prevalence of Sleep Apnea Among Cardio-Oncology Patients. Feb 09, 2024