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Diagnosi precoce di cancro con la proteomica

Una recente ricerca riporta i risultati iniziali dello sviluppo di un test basato sulla proteomica. Sebbene i risultati siano promettenti, è troppo presto per essere certi che questo test si rivelerà utile per la diagnosi precoce del cancro.

Cancro, la svolta potrebbe arrivare con i test MCED

In assenza di fattori di rischio accertati per molti tumori, la diagnosi precoce e il trattamento precoce rimangono la base delle strategie cliniche e di salute pubblica per ridurre l'impatto del cancro e salvare vite umane. Tuttavia, attualmente, per la diagnosi precoce di molti tumori non esiste un test efficace. Quasi il 60% dei decessi correlati al cancro è dovuto a tumori per i quali non esiste un test di screening. Inoltre, i test di screening esistenti (ad esempio, colonscopia, TC, mammografia, Pap test) presentano notevoli limiti, tra cui l'invasività, il costo elevato e la scarsa accuratezza negli stadi iniziali.
I rapidi miglioramenti tecnologici hanno reso i test di individuazione precoce di molteplici tumori (multiple cancer early detection, MCED) una possibilità realistica, con diversi test di questo tipo in varie fasi di sviluppo e valutazione.

Un test basato sul proteoma plasmatico

In uno studio recente un gruppo di ricercatori ha sviluppato un nuovo test basato sulle proteine plasmatiche, dimostrando il suo potenziale per individuare i tumori solidi in fase iniziale. Questo studio rappresenta un'esplorazione iniziale nel campo della diagnosi di cancro basata sulla proteomica.
Gli studiosi hanno raccolto 440 campioni di plasma da pazienti affetti da cancro (396) e da individui sani (44). Ai pazienti affetti da cancro era stato diagnosticato uno dei 18 diversi tumori solidi (escluso il melanoma), rappresentando quasi tutti i tumori degli organi umani.
Per misurare le proteine in questi campioni di plasma hanno utilizzato il test di estensione di prossimità (PEA) di Olink. Tecnicamente, questo test impiega una rilevazione basata su anticorpi per valutare i livelli di 3.072 proteine target nel plasma.

L'analisi del proteoma è incoraggiante

La maggior parte dei partecipanti allo studio era asintomatica e ha avuto diagnosi di tumore in fase iniziale dopo essersi sottoposta a controlli medici di routine. Nessuno era ancora stato sottoposto a terapia.
Su 3.071 proteine analizzate dai loro campioni, 2.785 hanno superato i test qualitativi. Molte coppie di proteine hanno mostrato un'elevata correlazione positiva. Da queste, i ricercatori hanno selezionato le proteine più informative per la diagnosi del cancro. Sebbene queste proteine plasmatiche fossero in grado di differenziare i campioni di cancro e di distinguere tra diversi tipi di tumore con un'elevata accuratezza, l'associazione proteina-cancro variava significativamente tra maschi e femmine. Per la prima volta, secondo gli autori, si è quindi riscontrata un'evidenza convincente che le firme proteiche tumorali sono probabilmente sesso-specifiche per tutti i tipi di cancro.
La sensibilità complessiva di questo test è stata del 90% e dell'85% rispettivamente tra i maschi e le femmine, con una specificità del 99%. La specificità del 99% e la sensibilità molto maggiore rispetto a test come Galleri e CancerSEEK nel rilevare il cancro nello stadio I sono risultati particolarmente significativi.
Lo studio suggerisce che la misurazione di un determinato pool di proteine plasmatiche potrebbe individuare tumori e differenziare tra diversi tipi di cancro. Questa scoperta potrebbe essere alla base di un futuro test di screening multi-cancro per la precoce individuazione di 18 tumori solidi, nel primo stadio del loro sviluppo, con elevata precisione. L’elevata sensibilità e la capacità di ridurre mortalità e morbilità, con costi accettabili per il sistema sanitario, rendono questo test una potenziale opzione per lo screening del cancro.

È necessaria una valutazione clinica rigorosa

I risultati presentati in questo studio sono molto preliminari e saranno necessarie molte altre ricerche per sapere se questa tecnologia è applicabile nel mondo reale della cura del cancro.
I limiti dello studio, che vanno tenuti in considerazione nell’analisi dei risultati, sono molti. Per prima cosa, la dimensione della coorte utilizzata era relativamente piccola. Poi, il numero di tumori di qualsiasi tipo specifico era ridotto e ancor più ridotto era il numero di tumori in stadio I (dei 396 tumori, solo il 25% era in stadio I). Pertanto, sarà importante convalidare il test in coorti di popolazione più ampie per assicurare la sua robustezza e affidabilità in diversi gruppi demografici e regioni geografiche.
Un'altra limitazione dello studio è la mancanza di informazioni dettagliate sulle comorbilità chiave dei pazienti (ad esempio, diabete, ipertensione, obesità). Le condizioni di comorbilità potrebbero introdurre ulteriore variabilità e complessità nell'analisi. L'influenza di queste comorbilità sulle prestazioni del test e la sua accuratezza nella rilevazione di tumori in fase iniziale richiedono ulteriori indagini.

In sintesi, questo studio rappresenta una prova concettuale dell'utilità potenziale dell'analisi proteomica nella precoce individuazione di vari tipi di cancro. I risultati sottolineano l'importanza di considerare profili proteici specifici del sesso e proteine downregolate come biomarcatori sensibili nella precoce individuazione dei tumori. Questi risultati forniscono una base per future ricerche ed evidenziano il potenziale dell'analisi proteomica nel rivoluzionare la diagnosi del cancro a livello di popolazione.
Sono necessari robusti studi di convalida per stabilire l'utilità clinica e la affidabilità del  test prima della sua implementazione diffusa nei programmi di screening del cancro.


Fonte: Budnik B, Amirkhani H, Forouzanfar MH, et al. Novel proteomics-based plasma test for early detection of multiple cancers in the general population. BMJ Oncology 2024;3:e000073. doi: 10.1136/bmjonc-2023-000073