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Cosa accadrà con la COVID-19?

A quasi 3 anni dall'inizio della pandemia, il SARS-CoV-2 deve affrontare una sfida formidabile: trovare nuovi modi per aggirare l'immunità che gli esseri umani hanno costruito attraverso i vaccini e innumerevoli infezioni.

Il coronavirus è ancora in evoluzione

“Possiamo dire con certezza che qualcosa sta arrivando", afferma Cornelius Roemer, studioso dell'evoluzione virale presso l'Università di Basilea. La grande domanda che tutti ci facciamo è se le nuove risposte del virus potranno causare anche molti ricoveri e decessi. "Non sorprende che stiamo assistendo a cambiamenti che aiutano ancora una volta il virus a eludere le risposte immunitarie", afferma l'epidemiologa molecolare Emma Hodcroft dell'Università di Berna.
Le varianti che sembrano pronte a guidare l'ultimo ritorno sono tutte sottovarianti di Omicron. Una di queste, la BA.2.75.2, sembra diffondersi rapidamente in India, Singapore e parti d'Europa. Altri nuovi ceppi immunitari si sono evoluti da BA.5, incluso BQ.1.1, individuato in diversi paesi in tutto il mondo. Ricercatori in Cina e in Svezia hanno scoperto che la proteina spike di BA.2.75.2 può eludere efficacemente quasi tutti gli anticorpi monoclonali usati per il trattamento della COVID-19, suggerendo che queste terapie potrebbero diventare inefficaci.

Gli studi più recenti sulle nuove varianti di SARS-CoV-2

In un preprint pubblicato il 19 settembre, Ben Murrell, immunologo presso il Karolinska Institute, ha riferito che i campioni di siero di 18 donatori di sangue a Stoccolma, dove i tassi di vaccinazione sono alti e le infezioni pregresse sono diffuse, erano molto meno efficaci nel neutralizzare la variante BA.2.75.2 rispetto alla BA.5. "Questa è la variante più resistente che abbiamo mai valutato", afferma il virologo Daniel Sheward, Karolinska Institute.
L'immunologo Yunlong Richard Cao, Università di Pechino, ha ottenuto risultati simili per la BA.2.75.2. Il team ha scoperto che BQ.1.1 aveva una capacità altrettanto sorprendente di eludere gli anticorpi. Nel loro preprint, aggiornato il 23 settembre, Cao e i suoi colleghi riferiscono anche che le nuove varianti non sembrano aver perso alcuna capacità di legarsi strettamente al recettore sulle cellule umane che il virus usa per infettarle, il che significa che l'infettività delle varianti probabilmente non è diminuita.
Le infezioni con queste nuove varianti innescano, in proporzione, più tipi sbagliati di anticorpi, quelli che si legano strettamente al virus ma non riducono la sua capacità di infettare le cellule.
Tutto ciò potrebbe presagire una nuova ondata di massa, "Il virus è ancora in rapida evoluzione", commenta Cao. Tuttavia, quanto brutale possa essere una eventuale nuova ondata del coronavirus, diventerà chiaro una volta che più persone verranno infettate dai nuovi ceppi. La risposta immunitaria contro il SARS-CoV-2, a seguito delle infezioni e delle vaccinazioni, sicuramente comunque mitigherà la gravità di queste previste nuove ondate.
 

Fonti: Vogel G. Big COVID-19 waves may be coming, new Omicron strains suggest. Science. Sep 2022. doi: 10.1126/science.adf0790
Omicron sublineage BA.2.75.2 exhibits extensive escape from neutralising antibodies. Daniel J. Sheward, Changil Kim, Julian Fischbach, Sandra Muschiol, Roy A. Ehling, Niklas K. Björkström, Gunilla B. Karlsson Hedestam, Sai T. Reddy, Jan Albert, Thomas P. Peacock, Ben Murrell. bioRxiv 2022.09.16.508299; doi: https://doi.org/10.1101/2022.09.16.508299 [This article is a preprint and has not been certified by peer review]
Imprinted SARS-CoV-2 humoral immunity induces converging Omicron RBD evolution. Yunlong Cao, Fanchong Jian, Jing Wang, Yuanling Yu, Weiliang Song, Ayijiang Yisimayi, Jing Wang, Ran An, Na Zhang, Yao Wang, Peng Wang, Lijuan Zhao, Haiyan Sun, Lingling Yu, Sijie Yang, Xiao Niu, Tianhe Xiao, Qingqing Gu, Fei Shao, Xiaohua Hao, Yanli Xu, Ronghua Jin, Youchun Wang, Xiaoliang Sunney Xie. bioRxiv 2022.09.15.507787; doi: https://doi.org/10.1101/2022.09.15.507787 [This article is a preprint and has not been certified by peer review]