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La medicina non basta contro la COVID-19

In un articolo pubblicato nella Correspondence di Lancet, studiosi dell’Institute of Social and Cultural Anthropology dell’Università di Oxford sottolineano l’importanza e la necessità di interventi sinergici per il superamento della pandemia di COVID-19.

Gli interventi di carattere medico e sanitario non sono sufficienti per superare la pandemia

In un articolo pubblicato nella Correspondence di Lancet, studiosi dell’Institute of Social and Cultural Anthropology dell’Università di Oxford sottolineano l’importanza e la necessità di interventi sinergici per il superamento della pandemia di COVID-19. La nuova normalità non dipenderà solo dalle azioni in campo medico/sanitario, ma da quelle intraprese in ogni ambito che determina il vivere quotidiano.

Nell’articolo “Offline: It's time to convene nations to end this pandemic” pubblicato su Lancet nel mese di luglio Richard Horton sostiene che per affrontare la pandemia COVID-19 sono necessarie una strategia di prevenzione combinata ed una collaborazione globale a livello sanitario.
In un recente articolo pubblicato sempre su Lancet si sottolinea l’importanza di includere anche ulteriori misure, di carattere non specificamente medico/sanitario. Pensare attentamente in termini di soluzioni mediche potrebbe creare false aspettative da parte della comunità sul ritorno alla normalità e rischia di interrompere gli interventi non sanitari che invece potrebbero portare a miglioramenti sostanziali.

La COVID-19 ha messo a dura prova i sistemi complessi e interdipendenti che fanno parte della vita quotidiana. Salute, politica, economia, tecnologia, ambiente, istruzione, polizia, ingegneria, trasporti, sistemi alimentari, comunicazione e altro ancora, sono interconnessi quali sistemi complessi di conoscenze specifiche. Ogni intervento attuato in un ambito modella continuamente ed allo stesso tempo viene plasmato da altre componenti di questi sistemi. Ad esempio, il blocco degli spostamenti dovuto al lockdown ha ostacolato i programmi di vaccinazione di routine, rimodellato l’insegnamento, migliorato la qualità dell’aria.
Per lo stesso principio, un passo avanti in ambito sanitario potrebbe provenire da interventi attuati in campi ben lontani dal mondo sanitario. Un esempio di questo nasce da quanto avvenuto a Londra nel suo recente passato, dove la radicale riprogettazione urbanistica e la costruzione dei sistemi fognari, hanno ridotto sostanzialmente l’impatto delle malattie infettive.
Invece la pandemia è inquadrata principalmente come una crisi sanitaria globale. Quindi tutti si aspettano interventi sanitari - un vaccino, nuove misure di salute pubblica, farmaci efficaci - per porre fine alla pandemia di COVID-19 e permettere un ritorno alla vecchia normalità.

Nell’articolo su Lancet gli autori mettono in guardia contro questo modo di pensare la pandemia di COVID-19. A loro parere solo interventi di ampio respiro nei vari ambiti della vita quotidiana potranno creare la nuova normalità che caratterizzerà il nostro futuro.

 


Fonte: McLennan AK, Kleberg Hansen AK, Ulijaszek SJ. Health and medicine cannot solve COVID-19. The Lancet, Correspondence, Volume 396, ISSUE 10251, P599-600, August 29, 2020. Published:August 29, 2020. DOI: https://doi.org/10.1016/S0140-6736(20)31796-7