Per cosa moriamo? Cosa cerchiamo su Google? Cosa leggiamo nei notiziari?
Esiste una discrepanza tra le cause di morte, la copertura che queste cause ottengono sui media e le nostra percezione al riguardo. Le ricerche su Google e le notizie date dai giornali non riflettono i dati reali. Si muore principalmente a causa di malattie cardiovascolari, ma i media trattano soprattutto di terrorismo, omicidi e suicidi. E su Google noi cerchiamo informazioni sul cancro.
Riguardo alle principali cause di morte negli Stati Uniti, uno studio ha cercato confrontare la realtà dei fatti, come le notizie raccontano la realtà e la nostra percezione. Come davvero moriamo si riflette nella copertura mediatica e nelle nostre ricerche sul web? Per rispondere a questa domanda, Shen e il suo team hanno confrontato quattro fonti di dati:
Gli autori hanno limitato l’indagine alle prime 10 cause di morte negli Stati Uniti e hanno inoltre incluso il terrorismo, l'omicidio e le overdose di droga.
La prima colonna rappresenta la quota percentuale delle varie cause di morte negli Stati Uniti; la seconda la quota di ricerche che ogni causa di morte riceve su Google; la terza e la quarta colonna rappresentano la copertura data dagli articoli del New York Times e del The Guardian. La copertura su entrambi i giornali è sorprendentemente simile. Quello che spicca è la discrepanza tra ciò di cui si muore effettivamente e ciò di cui ci informano i media:
Ciò che è interessante è che la ricerca americana su Google è un riflesso molto più vicino a ciò che ci uccide davvero rispetto a quello che viene presentato nei media. Se i media scelgono i propri contenuti in base a quello che credono possa interessare i lettori, stanno sbagliando qualcosa, perché le ricerche su Google vanno in altre direzioni.
Nella tabella qui sotto si rappresentano le discrepanze calcolando quanto ogni causa sia sovrarappresentata o sottorappresentata nei media. Le cause mostrate in rosso sono sovrarappresentate nei media; quelle in blu sono sottorappresentate. Gli omicidi sono molto sovrarappresentati nelle notizie, per un fattore 31. Le più sottorappresentate nei media sono le malattie renali (11 volte), le cardiopatie (10 volte) e, forse sorprendentemente, le overdose di droga (7 volte). L'ictus e il diabete sono le due cause più accuratamente rappresentate.
I dati evidenziano che l'attenzione prestata dalle agenzie di stampa e dalle ricerche di Google non corrisponde all'effettiva distribuzione dei decessi. Questo suggerisce che il sentimento del pubblico in generale non è ben calibrato con i modi in cui le persone muoiono effettivamente. Le cardiopatie e le malattie renali appaiono largamente sottorappresentate nell'ambito dell'attenzione pubblica, mentre il terrorismo e gli omicidi catturano una quota molto maggiore, rispetto alla loro quota di decessi causati.
Il commento alla ricerca pubblicato su “Our World in Data” va oltre le conclusioni dello studio e si chiede se le notizie date dai media debbano essere rappresentative della realtà. Si dovrebbe parlare di malattie cardiovascolari più spesso, nella speranza che questo incoraggi le persone ad agire per preverirle? In un mondo in cui le notizie si leggono online e si aggiornano ogni 5 minuti, quanto spazio potrebbero avere le morti per malattia renale? Contestualizzare il singolo evento con il trend a lungo termine potrebbe essere una buona prassi? Potete leggere l'articolo per intero qui: Does the news reflect what we die from?
Fonti: Shen et al. (2018). Death: Reality vs Reported. Available at: https://owenshen24.github.io/charting-death
Ritchie H. Does the news reflect what we die from? Our World in Data. May 29, 2019