In India un cardiologo ha operato 5 pazienti a 20 km di distanza
Un robot teleguidato da un cardiologo interventista ha eseguito la prima angioplastica a distanza del mondo. L'esecuzione di angioplastica coronarica a distanza in pazienti con sindrome coronarica è pertanto fattibile con risultati prevedibilmente positivi se sono disponibili una connettività di rete affidabile e strutture locali per eseguire il cateterismo cardiaco.
Nei paesi sviluppati i tassi di mortalità per sindromi coronariche si sono stabilizzati. Invece nei paesi in via di sviluppo e nei paesi arretrati l’impatto delle malattie cardiovascolari è in costante aumento. L’angioplastica coronarica (PCI, percutaneous coronary intervention) è oggi la terapia standard per le coronaropatie. Nelle aree poco sviluppate del mondo, però, la disponibilità di ospedali con strutture per il posizionamento di stent e di cardiologi interventisti qualificati è estremamente limitata. Di conseguenza, pochissimi pazienti vengono sottoposti a questa procedura salvavita. Esiste quindi la reale necessità di ampliare l'accessibilità dei pazienti alla PCI.
Negli Stati Uniti la PCI assistita da robot (R-PCI) è utilizzata con successo dal 2011. La sua popolarità continua ad aumentare man mano che vengono introdotti miglioramenti tecnologici nelle piattaforme robotizzate e i vantaggi della R-PCI rispetto al PCI manuale diventano più noti. Anche le procedure chirurgiche assistite da robot a distanza sono sempre più oggetto di interesse e di approfondimento. In urologia e in chirurgia generale sono utilizzate spesso.
Uno studio recente ha valutato la fattibilità dell'esecuzione della tele-R-PCI in pazienti con sindrome coronarica con l'operatore situato a 20 miglia di distanza dalla sala angiografica. L’articolo discute cinque interventi eseguiti dal Dr. Tejas Patel, cardiologo interventista dell'Apex Heart Institute di Ahmedabad, Gujarat, India.
Gli autori hanno osservato che questa operazione ha avuto "successo sotto tutti gli aspetti" per i cinque pazienti e che nessuno di loro ha avuto complicazioni procedurali. Secondo gli autori la tecnologia potrebbe essere utilizzata "come servizio di prima linea in regioni dove tale competenza non è disponibile", se abbinata a "miglioramenti nella connettività di rete".
I progressi nel 5G potrebbero consentire un'ulteriore adozione della chirurgia robotica assistita a distanza. Il 5G permetterà di replicare in millisecondi ogni movimento chirurgico effettuato dai chirurghi nella sede di base.
"Le procedure a distanza hanno il potenziale per trasformare il modo in cui forniamo le cure quando trattiamo le malattie più sensibili al fattore tempo, come l'infarto e l'ictus. Il successo di questo studio apre la strada a piattaforme telerobotiche su larga scala in tutto il mondo", ha dichiarato Mark Toland, Presidente di Corindus Vascular Robotics, l’azienda produttrice di CorPath GRX, l’unica piattaforma robotica endovascolare approvata dalla FDA. "Le procedure robotiche remote sono ancora nelle prime fasi di sviluppo, ma è chiaro che siamo sulla buona strada per ampliare l'accesso dei pazienti alle terapie, riducendo al contempo i tempi di cura", ha concluso Toland.
Fonte: Tejas M. Patel, Sanjay C. Shah, Samir B. Pancholy. Long Distance Tele-Robotic-Assisted Percutaneous Coronary Intervention: A Report of First-in-Human Experience. EClinicalMedicine. Volume 14, P53-58, September 01, 2019. doi:https://doi.org/10.1016/j.eclinm.2019.07.017