La stimolazione del nucleo caudato innesca la sovrastima degli aspetti negativi
I pazienti affetti da ansia, depressione o disturbo ossessivo-compulsivo davanti a decisioni difficili tendono ad attribuire maggiore importanza alle potenziali conseguenze negative rispetto a quelle positive, cosa che li porta spesso a prendere decisioni irrazionali o persino all’incapacità di azione. La stimolazione del nucleo caudato porta a un'interpretazione errata del rapporto costi/benefici.
L'atteggiamento negativo nei confronti della vita confonde la capacità di giudizio e quindi influenza ogni decisione in modo negativo. Ciò è particolarmente evidente nel caso dei cosiddetti conflitti di attrazione/repulsione, che di solito si risolvono soppesando i pro e i contro dell’una e dell’altra scelta. Neuroscienziati americani hanno recentemente fatto una scoperta interessante, pubblicata sulla rivista Neuron. Nel loro lavoro hanno studiato il comportamento di animali da laboratorio posti dinanzi ad una situazione di attrazione/repulsione. Una ricompensa che consisteva in un succo era associata ad uno stimolo spiacevole, uno sbuffo d’aria sul muso.
Nella prima serie di test, la relazione tra la ricompensa (attrazione) e lo stimolo repellente si è rivelata variabile. Gli animali decidevano in modo diverso fra loro se accettare il rischio oppure no. Per alcuni la ricompensa era sufficientemente alta da compensare lo spiacevole sbuffo d’aria. Nella seconda fase invece, gli esperimenti sono stati ripetuti dopo stimolazione del nucleo caudato. Questa vasta area dei gangli della base è correlata al sistema limbico, che svolge un ruolo importante nella regolazione delle emozioni e dell'umore. I ricercatori hanno scoperto che l'analisi costi/benefici è diventata distorta dopo la stimolazione del nucleo caudato. Gli animali hanno iniziato a rifiutare la ricompensa. Il rischio prima accettato, è stato evitato in seguito alla stimolazione. L'effetto di questa stimolazione è rimasto invariato fino al giorno successivo, quindi è svanito lentamente. La stimolazione sembra condurre gli animali a dare più peso alle sensazioni spiacevoli anzichè alla ricompensa.
Gli autori concludono scrivendo che non vogliono ridurre il problema a livello meccanicistico o neuroanatomico, ma piuttosto aggiungere una dimensione ulteriore per una migliore comprensione del fenomeno. Molte persone non riescono a riconoscere e ad abbandonare pensieri irrazionali o disfunzionali in quanto tali. I pazienti con disturbo ossessivo-compulsivo, ad esempio, si impegnano in un comportamento rituale per evitare lo stimolo presumibilmente negativo. Allo stesso modo, i pazienti con depressione tendono a concentrarsi solo sugli aspetti negativi di una situazione.
I ricercatori sperano di essere in grado di sviluppare, se possibile, una terapia basata anche sui risultati di questo lavoro.
Fonti: Christoph S. Wissenschaftler beschreiben neurophysiologisches Korrelat von Pessimismus. Esanum.de
Amemori, K.-I., Amemori, S., Gibson, D. J. & Graybiel, A. M. Striatal Microstimulation Induces Persistent and Repetitive Negative Decision-Making Predicted by Striatal Beta-Band Oscillation. Neuron (2018). doi:10.1016/j.neuron.2018.07.022