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Le conseguenze dei tagli ai servizi socio-sanitari

I media del Regno Unito parlano quasi esclusivamente della questione “brexit”. Così non ci si accorge che, da diversi anni, l'aspettativa di vita britannica è in calo. Per alcuni la causa è da trovare nelle politiche di austerità che si sono succedute nel corso degli anni.

Nel Regno Unito sta drasticamente diminuendo l’aspettativa di vita

I media del Regno Unito parlano quasi esclusivamente della questione “brexit”. Così non ci si accorge che, da diversi anni, l'aspettativa di vita britannica è in calo. Per alcuni la causa è da trovare nelle politiche di austerità che si sono succedute nel corso degli anni.

Nel settembre 2019, mentre Boris Johnson cercava di organizzare le elezioni anticipate, sono morte in Inghilterra e nel Galles 1.248 persone in più di quelle che muoiono di solito in questo periodo dell'anno. Un calo importante dell'aspettativa di vita, di cui però non si è parlato. Forse per la tradizionale "Purdah" (durante la corsa alle elezioni il governo non può fare un annuncio che possa influenzare il voto), o forse deliberatamente, secondo Danny Dorling, professore di geografia all'Università di Oxford. In un articolo del dicembre 2019, il geografo si stupisce che questo fenomeno non faccia più notizia e sfida i governi che si sono succeduti ai spiegare questo calo dell'aspettativa di vita. Per lui, il responsabile non è altro che la politica di austerità.
Già nel 2014 Danny Dorling aveva menzionato un rapporto interno della Public Health England. Il rapporto diceva: "Quando ci concentriamo sulla mortalità oltre i 75 anni, notiamo un rapido aumento della mortalità sia per gli uomini che per le donne che si verifica per tutto il 2012 e continua fino al 2013". L’Health Service Journal ha poi spiegato che, a causa dell'aumento dei decessi tra gli anziani, il 2012 è stato il primo anno dal 2003 in cui la mortalità complessiva per tutte le età è aumentata. L'aspettativa di vita sia per le donne che per gli uomini in tutto il Regno Unito è ora scesa al di sotto del livello del 2014.

Influenza? Quale influenza?

La Public Health England aveva sostenuto che il rapporto era viziato da debolezze metodologiche, senza specificare quali, e nominando l'influenza A(H3N2) come "fattore esplicativo principale" per il calo dell'aspettativa di vita. Tuttavia, l'Office for National Statistics (ONS) ha poi dichiarato che "l'attività influenzale nel 2012-13 è stata relativamente bassa", informazione confermata dal The European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), per il quale il Regno Unito ha avuto una delle più basse intensità di influenza segnalate in Europa quell'inverno. David Stuckler, ricercatore dell'Università di Oxford, e Martin McKee della London School of Hygiene and Tropical Medicine hanno stimato che l'influenza e la polmonite hanno contribuito solo per il 5,8 e il 3,5% al rapido aumento della mortalità.
Le condizioni meteo sono l'altra spiegazione più volte avanzata dalla Public Health England. Problema: il Regno Unito non vive inverni particolarmente freddi dal 2010. Per quanto riguarda le misure adottate dal governo britannico, lasciano qualche dubbio. I consigli del National Health Service (NHS) dati alle persone anziane su come proteggersi dal freddo sono efficaci quando sono pubblicati su Internet? Quante persone oltre gli 85 anni hanno accesso a queste informazioni? Danny Dorling sottolinea che i paesi con inverni più rigidi, come la Germania e la Finlandia, hanno tassi di mortalità invernale in eccesso molto bassi. Paesi in cui le singole abitazioni sono ben isolate e riscaldate.

Il prezzo dell'austerità

Per Danny Dorling, né l'influenza né il raffreddore sembrano essere alibi solidi. Il professore propone altre spiegazioni. Sono gli anziani che vengono visitati meno spesso quando il prezzo del carburante aumenta. Sono i primi a soffrire della riduzione dell'offerta di cure. Sono loro che hanno difficoltà ad andare in un banco alimentare. E se soffrono di più il freddo, è soprattutto perché non riescono a stare al caldo per mancanza di risorse. Le persone con deficit cognitivo sono le prime a soffrire della riduzione dei servizi di assistenza sociale.
Negli anni '70, il Regno Unito era una nazione che garantiva diritti e servizi ai suoi cittadini, seconda solo alla Svezia. Le successive politiche di austerità, in particolare quelle successive al 2010, hanno ridotto la spesa pubblica. Il parallelo con gli Stati Uniti è preoccupante. Nel 2008, alla fine della presidenza di George W. Bush, segnata da una riduzione dell'assistenza sociale, l'aspettativa di vita degli americani è diminuita per la prima volta in 15 anni.
Per Danny Dorling, questa austerità sta avendo effetti devastanti. Tra il 2008 e il 2013, 483.000 anziani e disabili hanno perso in tutto o in parte l'accesso alle cure. Negli ultimi nove anni, il servizio sanitario nazionale ha lottato per soddisfare le esigenze della popolazione. I drastici tagli ai bilanci dei servizi sociali hanno fatto sì che molti letti d'ospedale siano occupati da persone anziane che non possono tornare a casa perché non possono ricevere aiuto a casa.
La sua osservazione è condivisa da Simon Wessely, capo del Dipartimento di Medicina Psicologica dell'Istituto di Psichiatria del King's College di Londra. Wessely nel 2014 ha detto: "È difficile pensare a una politica che faccia di più per aumentare il divario sanitario tra ricchi e poveri rispetto agli ultimi piani di Hunt [Jeremy Hunt è stato segretario di Stato britannico per la salute dal 2012 al 2018]”.

Anche i bambini

Anche la mortalità infantile in Inghilterra e nel Galles è in aumento. Nel 2014 sono morti 3,6 bambini ogni 1.000 nascite. Il dato sale a 3,7 nel 2015, 3,8 nel 2016 e 3,9 nel 2017. Un cambiamento più piccolo ma statisticamente significativo secondo l'ONS. La maggior parte dei decessi aggiuntivi avviene nelle prime settimane di vita del bambino, il che solleva la questione dell'impatto delle restrizioni sull’assistenza alla maternità, sulla formazione delle ostetriche e sul sostegno alle donne incinte.
La Scozia ha scelto di attingere ad altri fondi per finanziare queste voci di bilancio. Il tasso di mortalità infantile in Scozia, che era lo stesso dell'Inghilterra e del Galles nel 2014, da allora è diminuito (3,6 bambini morti ogni 1.000 nascite nel 2014, 3,2 nel 2018).
Il 9 dicembre 2019, un giornalista televisivo mostrò a Boris Johnson la foto di un bambino di 4 anni pubblicata su un giornale scandalistico. Senza un letto, il bambino veniva curato sul pavimento di un ospedale di Leeds, nel nord dell'Inghilterra. La fotografia provocò indignazione e proteste tra la gente ed i politici. "Hai visto la foto?" chiese il giornalista. Il Primo Ministro distolse lo sguardo e continuò a parlare dell'importanza di uscire al più presto dall'impasse politica. Per molti, questo comportamento riflette la sua mancanza di empatia. Questo episodio ricorda un fatto avvenuto lo scorso settembre, quando Boris Johnson, durante una visita in ospedale, venne maltrattato dal padre di una bambina che lo aveva incolpato dell'incidente. "Il Servizio sanitario nazionale viene distrutto e tu ti presenti alla stampa?".   

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Fonte: Mirror

Il futuro è incerto

Mentre il calo dell'aspettativa di vita dal 2014 viene ufficialmente descritto come un "rallentamento", Danny Dorling non nasconde il suo pessimismo. Per lui, il Regno Unito è ormai in un territorio inesplorato, poiché in nessun altro luogo in Europa l'aspettativa di vita è in calo e la mortalità infantile è in aumento. "Tra le persone che sono morte di recente, senzatetto, per le strade di Oxford, due di loro avevano frequentato la mia stessa scuola da bambino", conclude.


Fonti: “The biggest story in the UK is not Brexit. It’s life expectancy”, by Danny Dorling, The Correspondent, december 2019. https://thecorrespondent.com/177/the-biggest-story-in-the-uk-is-not-brexit-its-life-expectancy/197470651092-d2e0df85
“Why are old people in Britain dying before their time?”, by Danny Dorling, NewStatesmanAmerica, 13 february 2014. https://www.newstatesman.com/politics/2014/02/why-are-old-people-britain-dying-their-time