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Lupus cutaneo: alla ricerca della cura perfetta

Durante l'EADV 2023, la Professoressa Werth ha presentato nuove scoperte sul Lupus Cutaneo Eritematoso (CLE), sottolineando l'importanza della personalizzazione terapeutica e della misurazione dell'attività della malattia.

L’importanza dell’interferone nella patogenesi del Lupus eritematoso cutaneo

Il Lupus Cutaneo Eritematoso (CLE) è una malattia autoimmune che colpisce la pelle, provocando infiammazione, eruzioni cutanee, e ulcere. Per anni, i medici hanno cercato di comprendere la complessa patogenesi del CLE e di sviluppare terapie efficaci per i pazienti affetti da questa condizione debilitante. La Professoressa Victoria P. Werth, esperta in dermatologia presso l’Hospital of the University of Pennsylvania e il Veteran's Administration Medical Center, ne ha parlato durante l’ultima edizione del congresso EADV tenutosi a Berlino.
La Professoressa Werth ha condiviso informazioni preziose sui nuovi approcci terapeutici per il CLE, con particolare attenzione all'importanza dell'interferone nella patogenesi della malattia. Si sa ormai che i pazienti affetti da CLE producono quantità elevate di interferoni nel loro tessuto cutaneo. Questi interferoni sono prodotti non solo dai cheratinociti, ma anche da altre cellule infiammatorie. La complessa interazione tra queste cellule e l'up-regulation dell'interferone porta all'infiammazione cutanea, ma la domanda rimane: come si può ridurre questa infiammazione in modo significativo?

Necessità di un approccio terapeutico personalizzato e mirato

La Professoressa Werth ha sottolineato l'eterogeneità della risposta alla terapia nei pazienti affetti da CLE. Mentre alcune persone rispondono bene alla terapia con idrossiclorochina, altri pazienti mostrano una risposta diversa. Gli studi di trascrittomica spaziale e l'analisi di massa dei tessuti hanno rivelato una notevole eterogeneità nella patogenesi del CLE. Questa variazione richiede un approccio terapeutico più personalizzato e mirato.
Un importante strumento per quantificare l'attività del CLE è il CLASI (Cutaneous Lupus Erythematosus Disease Area and Severity Index), che valuta l'attività e i danni della malattia sulla pelle. Questo strumento fornisce una scala di valutazione delle lesioni cutanee e ha dimostrato di essere affidabile, reattivo e correlato a biomarcatori e alla qualità della vita dei pazienti. Grazie al CLASI, ora sappiamo cosa costituisce una risposta significativa per i pazienti, il che è fondamentale per lo sviluppo di terapie efficaci.

La terapia del Lupus Eritematoso Cutaneo

La terapia del CLE inizia con misure preventive, come l'uso di creme solari e anti-infiammatori topici. Gli steroidi topici sono utilizzati in alcuni casi, ma spesso solo come trattamento temporaneo. L'uso dell'idrossiclorochina è il pilastro principale della terapia. Se questo trattamento non ha successo, altre opzioni includono la quinacrina, il metotrexato, il micofenolato mofetile e, in casi estremi, la lenalidomide. È importante notare che i farmaci dovrebbero essere scelti in base alla risposta individuale del paziente e alle peculiarità del CLE.
Per i pazienti refrattari, ossia coloro che non rispondono ai trattamenti standard, ci sono sfide significative ancora aperte. Il fumo di sigaretta e alcuni farmaci possono contribuire alla refrattarietà del CLE. Pertanto, è importante condurre una dettagliata anamnesi medica per identificare fattori di rischio potenziali. Inoltre, nuovi farmaci e approcci terapeutici stanno emergendo come promettenti alternative per i pazienti refrattari.
La Professoressa Werth ha discusso alcuni dei farmaci più recenti in fase di sviluppo per il CLE. Tra questi, vi è un derivato della lenalidomide, che ha dimostrato di avere effetti positivi sulle cellule infiammatorie coinvolte nella patogenesi del CLE. Altri farmaci mirano alle cellule dendritiche plasmacitoidi (PDC), riducendo l'infiammazione cutanea e l'interferone di tipo 1. Questi farmaci promettenti rappresentano una nuova speranza per i pazienti con CLE refrattario.

Lupus Eritematoso Cutaneo: il futuro nella medicina personalizzata

In conclusione, il CLE è una condizione complessa che richiede un approccio terapeutico personalizzato. Mentre l'idrossiclorochina rimane il trattamento principale, i medici ora dispongono di un arsenale sempre più ampio di terapie mirate per affrontare l'eterogeneità del CLE e trattare pazienti refrattari. Gli sviluppi recenti nel campo della ricerca offrono nuove speranze per coloro che lottano contro questa malattia debilitante.
La ricerca continua nel campo del CLE offre la prospettiva di una migliore qualità di vita per i pazienti affetti da questa malattia autoimmune.


Fonte: Werth VP. New insights and therapeutic approaches in Lupus Erythematosus. EADV Congress 2023. Thursday, 12 Oct, 12:40