In Norvegia, i cuochi appartengono ai gruppi professionali con la più bassa aspettativa di vita
Nella sua tesi di dottorato presso la Norges teknisk-naturvitenskapelige universitet, il dottor Sindre Rabben Svedahl ha studiato le condizioni di lavoro dei cuochi in cucina e le loro eventuali ricadute sulla salute, in particolare sulla salute dei polmoni. Sembra esistere un legame tra i fumi di cottura e la bronchite.
Gli chef in Norvegia sono tra le categorie professionali con la più bassa aspettativa di vita. L'aspettativa media di vita per le persone che si dedicano a questa professione è salita a circa 76 anni recentemente, ma quella del cuoco rimane tra le occupazioni più vulnerabili. Ciò può essere dovuto a diversi fattori, tra cui lo stile di vita. L’aspettativa di vita più breve per gli chef non è un problema solo norvegese. Diversi studi europei documentano un aumento della mortalità tra gli chef. Uno dei motivi, secondo un'analisi, potrebbe essere costituito dai fumi di cottura a cui sono esposti quotidianamente.
Il Dr. Sindre Rabben Svedahl, medico del centro di medicina del lavoro del St. Olavs Hospital, ha recentemente completato la sua tesi di dottorato incentrata sull'ambiente di lavoro e la salute dei cuochi.
I dati dell’indagine hanno riguardato circa 900 chef norvegesi. Circa il 17% ha riferito di avere difficoltà a respirare sul lavoro, più di un quarto di loro ha problemi respiratori quotidianamente. Secondo l’analisi condotta, le persone che trascorrono più della metà della giornata lavorativa a friggere il cibo hanno un aumento del rischio di contrarre bronchite cronica di un fattore 2,5.
Le cattive condizioni di lavoro hanno anche un effetto negativo sull’apparato muscolo-scheletrico. Sono questi i disturbi che nella maggioranza dei casi portano i cuochi ad abbandonare la professione.
I problemi respiratori nei cuochi non sono rari neanche in Germania, afferma il Dr. Dennis Nowak, direttore dell'Instituts und der Poliklinik für Arbeits-, Sozial- und Umweltmedizin di Monaco di Baviera: "Ho visto cuochi che soffrono di asma ed altri disturbi respiratori a causa del contatto con farine, pesce, frutti di mare, spinaci o carote. A volte il problema si è risolto smettendo di lavorare in cucina, altre volte la malattia si è cronicizzata”.
Per combattere questo problema, ci sono molte soluzioni: programmi di prevenzione per i cuochi, orari di lavoro ragionevoli, buoni sistemi areazione e buona ergonomia della cucina.
In un'industria competitiva, dove i margini di guadagno sono spesso piccoli, i datori di lavoro spesso non investono nella tecnologia necessaria per ridurre l'esposizione degli chef ai fumi. "La soluzione potrebbe essere quella di stabilire regolamenti per l'intero settore", dice Svedahl.
Fonte: Sindre Rabben Svedahl. Cooks, work environment and health - Experimental studies of exposure to cooking fumes, and epidemiological investigations in a cohort. Norwegian University of Science and Technology - Faculty of Medicine and Health Sciences - Department of Public Health and Nursing. http://hdl.handle.net/11250/2573607