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Il NO dei medici alle centrali a carbone

ISDE Italia lancia un appello contro la riapertura delle centrali a carbone, chiedendo che si avviino progetti di risparmio energico su scala nazionale e si avvii rapidamente la transizione ecologica in tutti i settori.

Secondo ISDE Italia riaprire le centrali a carbone è una scelta sbagliata e dannosa

ISDE Italia - Associazione Medici per l'ambiente, nata nel 1989 da un gruppo di medici italiani consapevoli che per garantire la salute di ciascuno, i medici devono occuparsi anche della salute dell’ambiente in cui viviamo, lancia il suo appello contro l'ipotesi di riaprire le centrali a carbone per ovviare alla crisi energetica conseguente allo scoppio della guerra in Ucraina. "Come medici abbiamo l’obbligo morale e deontologico di indicare le scelte più giuste per la tutela dell’ambiente, del clima, della salute e della pace, esse sono, in campo energetico, la produzione di energia con sistema solare, solare-termico, idrico e minieolico" si legge nella premessa.

L'appello

"È una scelta sbagliata e dannosa contro la salute, il clima, l’ambiente, l’economia e le generazioni attuali e future. Una scelta che non può essere la risposta alle paventate riduzioni delle forniture di gas e all’aumento, già in atto, del costo dell’energia elettrica. Il carbone in Italia contribuisce infatti a meno del 6% del totale della produzione energetica.

Contribuisce però in maniera rilevante e inconfutabile all’inquinamento atmosferico, al surriscaldamento climatico ed è responsabile, per emissioni di polveri e gas nocivi, di malattie e morti. Si tratta di malattie respiratorie, cardiovascolari, tumori, malattie neurodegenerative e malattie del disturbi del neurosviluppo come la sindrome dello spettro autistico e i disturbi del linguaggio nei bambini. È assodato il rischio maggiore per questa malattie per le popolazioni residenti in prossimità di fonti di emissione dei prodotti della combustione del carbone. Le storie delle centrali a carbone di Taranto, Vado Ligure e Civitavecchia, le più note, ci hanno tristemente insegnato quanto sia dolorosa e mortifera la scia dei fumi che si alzano dai loro impianti. Non si può sfruttare strumentalmente l’attuale crisi energetica e la situazione di conflitto russo-ucraino per tornare a proporre la produzione di energia da fonti fossili ovvero: carbone, gas, biomasse e per poi risentire parlare anche di nucleare.
Evidentemente le più recenti tragedie occorse a Cernobyl e Fukushima non sono bastate, come inascoltato sembra rimanere l’esito del referendum sul nucleare in Italia.
E colpevole appare sempre più oggi il non aver voluto avviare, già da trent’anni a questa parte, l’Italia verso la produzione di energia da fonti alternative ai fossili: siamo il paese del sole.

Ci appelliamo quindi a tutte le società scientifiche, alle organizzazioni ambientaliste, ai cittadini perché uniscano la loro voce alla nostra così che le annunciate misure in favore della riapertura delle centrali a carbone siano ritirate e si avviino invece progetti di risparmio energico su scala nazionale e si avvii rapidamente la transizione ecologica in tutti i settori così da permettere una vita dignitosa e sana per tutti e tutte".

ISDE - International Society of Doctors for Environment

L’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente è nata nel 1989 da un gruppo di medici italiani consapevoli che per garantire la salute di ciascuno, i medici devono occuparsi anche della salute dell’ambiente in cui viviamo, sia come medici che come abitanti della terra.
Dal momento che i rischi per la salute sono inequivocabilmente legati  al degrado ambientale e agli stili di vita, i medici devono orientare il loro ruolo professionale e civile per promuovere la salute anche attraverso scelte individuali e collettive volte alla tutela ambientale.
La dimostrazione che molti processi patologici trovano una loro eziopatogenesi in cause ambientali, quali l’accumulo di inquinanti nell’aria, nell’acqua, nel suolo e nel cibo, ovvero gravi e irreversibili dissesti ambientali, hanno sollecitato una crescente attenzione del mondo medico verso questi temi.
L’associazione, oggi nota anche come ISDE Italia, cerca dunque di conciliare esperienze diverse, sensibilità diverse, appartenenze diverse, ma unite da un comune senso etico, che funge da collante delle nostre azioni e dei nostri comuni obiettivi; di favorire l’incontro tra scienza, politica ed etica; di riconoscere il valore dell’ambiente fisico, ma anche sociale e di tutti i determinanti di salute, riservando una particolare attenzione ai problemi dell’insostenibilità di una crescita economica senza regole che antepone i profitti alla salute.
 

Fonte: ISDE Italia - Riaprire le centrali a carbone è una scelta sbagliata e dannosa - 17 marzo 2022