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I medici che muoiono a Gaza

La situazione sanitaria a Gaza è diventata critica, con operatori sanitari uccisi, ospedali sovraffollati, mancanza di attrezzature mediche essenziali e carenza di cibo e acqua pulita. Su The Lancet un articolo sulla campagna #NotATarget.

Tornare a casa per l’ultima volta

Il Dottor Medhat Sedim, uno dei pochi chirurghi plastici ed esperto nel trattamento delle  ustioni a Gaza, aveva trascorso sette giorni consecutivi al lavoro presso l'Ospedale Shifa di Gaza City, affrontando gli orrori della guerra. Era esausto, aveva bisogno di riposo e di vedere la sua famiglia. Dopo aver trascorso del tempo con la sua famiglia, tornato al lavoro in ospedale, è stato colpito da un bombardamento aereo israeliano. È morto, tornato a casa, questa volta, avvolto in un sudario bianco. Questa tragica storia rappresenta solo uno dei molti drammatici esempi di come i sanitari che lavorano a Gaza stiano sacrificando le loro vite per curare le vittime della guerra.

La crisi sanitaria a Gaza

La Striscia di Gaza è una terra assediata, con una popolazione sofferente sotto un costante fuoco incrociato tra i razzi di Hamas e gli attacchi aerei israeliani. In questo scenario, la domanda di personale medico specializzato nel trattamento di ferite da esplosioni e ustioni non è mai stata così alta. Il paradosso è che gli operatori che forniscono assistenza sanitaria sono esposti a rischi ancora maggiori durante un conflitto.
La situazione sanitaria a Gaza è diventata critica. L'approvvigionamento di elettricità è stato interrotto da Israele, lasciando gli ospedali a dipendere da generatori e pannelli solari per l'energia. Le scorte di cibo e acqua pulita sono in esaurimento, aumentando il rischio di infezioni e malattie trasmissibili. Gli ospedali sono sovraffollati, con pazienti sistemati ovunque, anche in corridoi e a terra. La mancanza di attrezzature mediche essenziali come fissatori esterni per tenere unite le ossa fratturate e la scarsità di compresse di morfina per il controllo del dolore sono diventate una realtà quotidiana.

La disperata necessità di aiuto umanitario

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha documentato i danni subiti da 26 strutture sanitarie, inclusi 17 ospedali, quattro dei quali si trovano nel nord di Gaza e sono stati costretti a interrompere le attività.
Dal 7 ottobre 2023, i bombardamenti militari israeliani nella Striscia di Gaza hanno causato la morte di 73 operatori sanitari e l'attacco a 57 strutture sanitarie al 24 ottobre 2023. Tra questi, 16 operatori sanitari sono stati uccisi mentre erano in servizio.
È importante sottolineare che, sebbene questo numero sia relativamente piccolo rispetto alle stime che indicano oltre 4.000 Palestinesi uccisi e oltre 13.000 feriti nelle ultime due settimane di conflitto, la perdita di personale medico è particolarmente grave. Gli operatori sanitari sono fondamentali per dare assistenza alla popolazione e la loro scomparsa lascia un vuoto difficile da colmare. Questo problema ha portato le autorità sanitarie palestinesi a emanare un ordine che richiama in servizio il personale medico in pensione, nella speranza di alleviare la crescente crisi di personale.
Il Dottor Omar Abdel-Mannan, un neurologo pediatrico con sede a Londra, è uno dei medici che si battono per portare l'attenzione su questa emergenza. Sta coordinando una campagna per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla crisi che affligge i lavoratori sanitari di Gaza. In un'intervista, il Dottor Abdel-Mannan ha dichiarato: «Nessuna equipe nel mondo o ospedale nel mondo sarebbe in grado di far fronte al grado di situazioni di emergenza con cui si stanno confrontando nella Striscia di Gaza». Questa situazione è fuori dall’ordinario e richiede una risposta immediata dalla comunità internazionale.

La tragedia dei medici caduti nella Striscia di Gaza

Uno dei casi più toccanti è la morte del Dottor Omar Ferwana, un eminente specialista in andrologia, ex Preside della Facoltà di Medicina dell'Università Islamica di Gaza. Una collega scozzese, la Dottoressa Mhoira Leng, lo ricorda con affetto e condivide un ricordo dell'ultima volta che lo ha visto. Hanno condiviso un pasto tradizionale palestinese con la sua famiglia, in cui suo figlio, sua figlia e i nipoti erano presenti. Questa famiglia unita è stata tragicamente colpita dalla guerra, e tutti i membri sono stati uccisi. La figlia del Dottor Ferwana, Aya Ferwana, era anch'essa un medico.

Un altro caso che mette in luce la tragedia che si sta vivendo è quello di una famiglia nel sud di Gaza, in cui un bombardamento ha ucciso quattro membri, di cui tre medici. L'anestesista Dottor Tamer Al-Khayyat, sua moglie la Dottoressa Razan Alrekhawary, ginecologa, e la loro figlia Roz hanno perso la vita insieme al padre del Dottor Al-Khayyat, il Dottor Mahmoud Al-Khayyat, internista. L'unica sopravvissuta a questo orrore è stata la giovane figlia della coppia, ritratta in una foto mentre giace in un letto d'ospedale, forse incosciente o addormentata, con una maglietta gialla annerita e una farfalla ricamata, con un ago nel braccio.

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Il Ministero della Sanità palestinese ha pubblicato su Facebook la foto di quella che, a suo dire, è la figlia del dottor Tamer Al-Khayyat e del dottor Razan Alrekhawary, due medici di Rafah uccisi in un attacco aereo sulla Striscia di Gaza.

#NotATarget

The Lancet ha pubblicato recentemente un articolo sulla campagna mondiale #NotATarget, che chiede ai politici e alla comunità internazionale di proteggere i civili dalle azioni militari, in particolare i lavoratori in prima linea come giornalisti e operatori sanitari, facilmente esposti a tali azioni.
Il 17 ottobre 2023, il mondo ha assistito all'attacco all'ospedale Al Ahli Arab (l'unico ospedale della missione anglicana a Gaza e il più antico in Palestina), ancora oggetto di indagine. In quel momento, l'ospedale era parzialmente operativo con pazienti, operatori sanitari e centinaia di civili internamente sfollati che cercavano rifugio. Questo è stato uno dei 20 ospedali nel nord della Striscia di Gaza a cui è stata data l'ordine di evacuazione da parte dell'esercito israeliano. L'attacco è stato definito come il singolo episodio più sanguinoso a Gaza da quando Israele ha lanciato una campagna di bombardamenti contro la densamente popolata Striscia di Gaza. Il Ministero della Salute palestinese ha riportato che sono state uccise 471 persone e 314 sono rimaste ferite, in maggioranza bambini e donne.
Richard Peeperkorn, il Rappresentante dell'OMS per la Cisgiordania e Gaza, ha commentato l'attacco all'ospedale Al Ahli Arab: "questo attacco è senza precedenti per la sua portata" e "abbiamo assistito a continui attacchi contro il settore sanitario nel territorio palestinese occupato". Mentre i bombardamenti su Gaza e la perdita di civili continuano, si fa appello alla comunità internazionale affinché ponga fine alla guerra, protegga i civili (inclusi gli operatori sanitari), ponga fine all'embargo di 16 anni su Gaza immediatamente e consenta all'assistenza internazionale di entrare a Gaza per sostenere un sistema sanitario già collassato.


Fonti: Osaid Alser, Muath Alser. Urgent call for protecting health-care workers in Palestine. The Lancet. October 31, 2023DOI:https://doi.org/10.1016/S0140-6736(23)02404-2
Woods A. The dead doctors of Gaza: At a time when they’re most needed, many perish in Israel’s bombing campaign. Toronto Star. Saturday, October 21, 2023