L'emergenza COVID-19 ha evidenziato alcune debolezze strutturali del sistema sanitario italiano. La risposta del sistema sanitario allo sviluppo della pandemia è stata ostacolata da carenze nella fornitura di adeguati dispositivi medici e sanitari, la disponibilità di personale, la dotazione di infrastrutture e di attrezzature tecnologiche e digitali.
Le lezioni apprese durante l'emergenza COVID-19 dimostrano inoltre che è necessario individuare un modo nuovo e adeguato per far fronte alle necessità e agli imprevisti per stabilire relazioni durature, trasparenti e reciprocamente proficue tra l'azione pubblica e l'azione delle strutture private. Tutto questo rientra nell'ambito di un settore che deve essere considerato assolutamente "strategico" e dove la guida dell'amministrazione centrale è essenziale
Infine, il documento evidenzia l’importanza del settore della ricerca italiana, che ha bisogno di maggiori finanziamenti per garantire un maggiore coordinamento e l'aggiornamento dell'offerta di servizi sanitari. La ricerca è un elemento essenziale, in quanto assicura il miglioramento della cura dei malati, oltre allo sviluppo e alla valutazione delle organizzazioni.
In questo contesto, il progetto contenuto nella bozza del Recovery Plan vuole rispondere alle seguenti sfide:
L'obiettivo generale è quello di aumentare l'efficacia e l'efficienza del sistema sanitario e assistenziale, considerando elementi come l'invecchiamento della popolazione e i limitati investimenti in infrastrutture sanitarie effettuati in passato. Per raggiungere questo obiettivo più ampio, questa parte del progetto mira a rafforzare l'innovazione e la digitalizzazione nelle strutture sanitarie e a sostenere la ricerca e la formazione degli operatori sanitari.
Il documento identifica 3 priorità:
Pertanto, tra gli obiettivi specifici da raggiungere entro luglio 2026 ci sono:
I dati pubblicati dal Ministero della Salute mostrano una significativa obsolescenza e un gap nella disponibilità di infrastrutture e attrezzature digitali per garantire che i servizi sanitari siano efficacemente forniti a livello nazionale:
In Francia, Danimarca e Svezia, tra il 60 e il 70% delle apparecchiature ha al massimo 5 anni. In Italia le apparecchiature più recenti (considerando quelle fino a 5 anni cioè quelle più performanti e hi-tech) sono sempre meno.
Il miglioramento della digitalizzazione delle strutture sanitarie contribuirà ad aumentare la produttività del personale, facilitando gli interventi ospedalieri, migliorando la qualità del processo, garantendo la sicurezza del paziente e la fornitura di servizi di alta qualità, integrando tecnologie all'avanguardia come dispositivi medici, sistemi informativi intelligenti, sistemi di controllo delle strutture e di trasporto automatico, servizi basati sulla posizione, sensori e strumenti di comunicazione digitale nei processi sanitari. L'aggiornamento digitale permetterà di sostituire le apparecchiature sanitarie con le versioni tecnologicamente più avanzate, portando benefici anche a livello dei processi di assistenza clinica.
L'evoluzione tecnologica doterà inoltre le aziende e i professionisti di strumenti di analisi avanzati, in grado di raccogliere dati in tempo reale, trasformarli in informazioni e interpretarli per effettuare simulazioni. L'investimento mira all'acquisto e al collaudo di 2.648 apparecchiature per sostituire tecnologie obsolete e fuori uso (con oltre 5 anni di vita) e migliorare la digitalizzazione di 177 strutture sanitarie.
L'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri no. 3274 del 20 marzo 2003 obbliga di effettuare le verifiche di vulnerabilità sismica per gli edifici di interesse strategico. Tra gli edifici pubblici, gli ospedali rivestono un ruolo strategico in caso di calamità.
L'ospedale, uno dei siti più esposti e sensibili in quanto affollato da migliaia di persone con capacità reattive molto diverse, deve non solo resistere alla forza d'urto del terremoto, ma anche continuare a offrire livelli sufficienti di assistenza sanitaria. Questo significa che bisogna prestare particolare attenzione non solo agli elementi portanti ma anche agli elementi non strutturali e impiantistici.
L'obiettivo del progetto all’interno del Recovery Plan è quello di delineare un percorso di miglioramento strutturale nel campo della sicurezza delle strutture ospedaliere. Più specificamente, l'obiettivo è quello di allinearle alla normativa antisismica (finalmente, aggiungiamo noi). A tal fine, il Ministero della Salute ha individuato nel 2020 un fabbisogno complessivo di 675 interventi distribuiti proporzionalmente tra le Regioni.
Il Fascicolo Sanitario Elettronico (EHR, Electronic Health Record) è uno strumento chiave che sblocca il potenziale dell'analisi dei dati nel settore sanitario. L'EHR permette ai pazienti di avere accesso a tutti i loro documenti sanitari e consente agli operatori di aumentare la qualità e la tempestività delle decisioni assistenziali da prendere. È necessario che l'EHR sia adottato uniformemente sul territorio nazionale e che sia migliorato nella sicurezza, con l'obiettivo di renderlo completo dal punto di vista informativo e fruibile sia per i cittadini che per gli operatori.
Il monitoraggio effettuato dall'Agenzia per l'Italia digitale (AgID) mostra un sostanziale scostamento tra l'attivazione e l'effettivo utilizzo dell'EHR da parte dei cittadini. Infatti, per quanto riguarda i cittadini, in 10 Regioni su 20 si registra un livello di attivazione inferiore al 50%, e uno leggermente superiore all'1% in 6 Regioni, mentre l'utilizzo dell'EHR è superiore al 50% per solo 4 Regioni. Critica è anche la situazione relativa all'attivazione e all'uso dell'EHR da parte dei medici, che si traduce in un livello di attivazione simile a quello dei cittadini (in 9 Regioni c'è un tasso di <50%) e un livello di utilizzo soddisfacente solo per 3 Regioni.
L'investimento mira a rafforzare l'infrastruttura tecnologica del Ministero della Salute responsabile per la raccolta, l'elaborazione, la convalida e l'analisi dei dati sanitari, così come l'attuazione di nuovi flussi di informazioni sanitarie e l'integrazione dei flussi esistenti. Inoltre a creare una piattaforma nazionale per la gestione dei registri sanitari e dei sistemi di sorveglianza sanitaria e sviluppare una piattaforma nazionale per le soluzioni di telemedicina.
L'EHR, se gestito e utilizzato in modo completo e corretto, favorisce anche la governance dei sistemi sanitari regionali e nazionali sulla base dei dati clinici del "mondo reale". L'uso e la diffusione dell'EHR è quindi essenziale per la trasformazione digitale della salute.
Il progresso scientifico e l'innovazione tecnologica richiedono che i professionisti della salute siano costantemente aggiornati e formati.
Questa parte del progetto mira ad aumentare le borse di studio per il corso specifico di medicina generale, garantendo il completamento di 3 cicli formativi triennali; lanciare un piano di formazione sulla sicurezza in termini di infezioni ospedaliere per tutti i profili dirigenziali medici e non medici del SSN profili dirigenziali, infermieristici e tecnici del SSN; attivare un percorso formativo per il personale con ruoli apicali all'interno degli Enti del SSN al fine di fargli acquisire le competenze e le capacità manageriali necessarie per affrontare le sfide sanitarie attuali e future in modo integrato, sostenibile, innovativa, flessibile e orientata al risultato.
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Fonte: Bozza Recovery Plan “Mission 6 - Healthcare. M6C1 - Proximity networks, facilities and telemedicine for territorial healthcare assistance. M6C2 - Innovation, research and digitalisation of national healthcare service”.