La sepsi è un'infezione del sangue potenzialmente letale, che ogni anno colpisce 3 milioni di bambini in tutto il mondo. Sono 214.000 i neonati che ogni anno muoiono a causa di sepsi resistente agli antibiotici, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito. I neonati sono tra i pazienti più a rischio di sviluppare infezioni gravi, poiché il loro sistema immunitario è ancora poco sviluppato.
Il tasso di mortalità nei 19 ospedali coinvolti nello studio è stato molto variabile, oscillando tra l’1,6% e il 27,3%, con numeri nettamente più elevati nei Paesi a basso e medio reddito. Allo studio hanno partecipato gli specialisti degli ospedali di Bangladesh, Brasile, Cina, Grecia, India, Italia, Kenya, Sudafrica, Thailandia, Vietnam e Uganda.
Secondo gli autori, lo studio ha messo in luce la cruda realtà delle infezioni resistenti agli antibiotici, soprattutto negli ospedali dei Paesi meno sviluppati, dove spesso mancano infermieri, letti e spazio. Il rischio di infezioni è molto alto e la maggior parte delle infezioni è resistente agli antibiotici. Se un antibiotico non funziona, spesso il bambino muore.
Lo studio ha rivelato inoltre un'ampia e preoccupante differenza nei trattamenti. Negli ospedali che hanno preso parte allo studio sono state rilevate oltre 200 diverse combinazioni di antibiotici in uso, con frequenti cambi di antibiotici nel corso della terapia per far fronte all’elevata resistenza ai trattamenti
Per questa stessa ragione, molti medici si sono visti costretti ad usare antibiotici come i carbapenemi, classificati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come antibiotici "Watch", cioè da preferirsi solo per casi specifici e limitati, poiché è importante preservarne l’uso. Tuttavia, spesso i carbapenemi sono risultati essere gli unici antibiotici in grado di curare l'infezione.
Infine, antibiotici di ultima linea sono stati prescritti nel 15% dei neonati con sepsi che hanno preso parte allo studio. Il batterio più comune è risultato essere il Klebsiella pneumoniae, solitamente acquisito all’interno dell’ambiente ospedaliero.
Sulla base dei dati raccolti, il team ha sviluppato due strumenti da utilizzare negli studi clinici e nelle unità di terapia intensiva neonatale di tutto il mondo: il NeoSep Severity Score, basato su 10 segni e sintomi clinici, che i medici potranno utilizzare per identificare i neonati più ad alto rischio e garantire che ricevano rapidamente le cure necessarie; e il NeoSep Recovery Score, che utilizzando molti degli stessi segni e sintomi clinici, fornirà ai medici informazioni chiave sull'opportunità di intensificare le cure.
Lo studio servirà inoltre ad aggiornare le linee guida dell'OMS sul trattamento della sepsi nei neonati. Gli organismi si evolvono, la resistenza ai farmaci cambia; ecco perché le linee guida cliniche per la sepsi neonatale devono essere costantemente aggiornate. Questo processo richiede evidenze scientifiche solide e recenti; questo studio osservazionale è un passo significativo verso trattamenti migliori.
I risultati dello studio sono stati utilizzati per progettare NeoSEP1, un trial clinico strategico per trovare trattamenti migliori per le infezioni neonatali nel contesto della crescente resistenza ai trattamenti esistenti.
Il trial NeoSep1 è guidato da GARDP (Global Antibiotic Research and Development Partnership), Università St George's di Londra e Medical Research Council Clinical Trials Unit dell'University College London, ed è condotto presso l'ospedale accademico Chris Hani Baragwanath di Soweto, Johannesburg, l'ospedale Tygerberg di Città del Capo e il Kilifi County Hospital in Kenya. Il trial esaminerà anche le formulazioni e le dosi di farmaco appropriate per i neonati.
Secondo gli autori è fondamentale fare ricerca sulla formulazione e il dosaggio dei medicinali per bambini. I ricercatori affermano che i bambini non sono piccoli adulti e che i farmaci devono essere formulati in modo da soddisfare le loro esigenze in modo sicuro ed efficace.
Il nuovo trial beneficerà dell’importante lavoro di laboratorio svolto durante lo studio osservazionale.
Fonte: Russell NJ, Stöhr W, Plakkal N, Cook A, Berkley JA, Adhisivam B, Agarwal R, Ahmed NU, Balasegaram M, Ballot D, Bekker A, Berezin EN, Bilardi D, Boonkasidecha S, Carvalheiro CG, Chami N, Chaurasia S, Chiurchiu S, Colas VRF, Cousens S, Cressey TR, de Assis ACD, Dien TM, Ding Y, Dung NT, Dong H, Dramowski A, Ds M, Dudeja A, Feng J, Glupczynski Y, Goel S, Goossens H, Hao DTH, Khan MI, Huertas TM, Islam MS, Jarovsky D, Khavessian N, Khorana M, Kontou A, Kostyanev T, Laoyookhon P, Lochindarat S, Larsson M, Luca M, Malhotra-Kumar S, Mondal N, Mundhra N, Musoke P, Mussi-Pinhata MM, Nanavati R, Nakwa F, Nangia S, Nankunda J, Nardone A, Nyaoke B, Obiero CW, Owor M, Ping W, Preedisripipat K, Qazi S, Qi L, Ramdin T, Riddell A, Romani L, Roysuwan P, Saggers R, Roilides E, Saha SK, Sarafidis K, Tusubira V, Thomas R, Velaphi S, Vilken T, Wang X, Wang Y, Yang Y, Zunjie L, Ellis S, Bielicki JA, Walker AS, Heath PT, Sharland M. Patterns of antibiotic use, pathogens, and prediction of mortality in hospitalized neonates and young infants with sepsis: A global neonatal sepsis observational cohort study (NeoOBS). PLoS Med. 2023 Jun 8;20(6):e1004179. doi: 10.1371/journal.pmed.1004179. PMID: 37289666; PMCID: PMC10249878.