L'associazione Dites Je Suis Là è nata grazie all'impulso di Yann Massart, un infermiere con cui lavoro quotidianamente. Yann ha voluto adattare in Francia l'iniziativa australiana RU OK? ("Stai bene?") che mira a prevenire il suicidio rafforzando i legami tra la persona in crisi e chi gli sta vicino. Il motto è: "Una chiacchierata può cambiare una vita".
In Australia, RU OK? è diventata una ampia strategia di comunicazione, molto diffusa dai media. L'obiettivo è quello di dare a tutti i concetti chiave sull’argomento e, soprattutto, gli strumenti utili per intervenire con una persona cara in difficoltà. Quando preoccuparsi? Come riconoscere che una persona è in difficoltà? Come avvicinarla? Cosa dire, cosa non dire?
L'esigenza è simile in Francia: il 90% dei 15-25enni dice di essere pronto ad aiutare un amico in difficoltà, ma non sa cosa fare. Così Yann ha iniziato traducendo il sito web di RU OK? e adattando il messaggio al contesto francese. Abbiamo iniziato umilmente, con una semplice pagina web con questo messaggio: "Dites Je Suis Là".
Incoraggiati dagli apprezzamenti di chi lavora nel campo della prevenzione del suicidio in Francia, abbiamo creato l'associazione, che si è strutturata intorno a un consiglio di amministrazione, un comitato editoriale e un collegio scientifico composto da esperti in suicidio.
Dites Je Suis Là non è una piattaforma di ascolto. Il nostro obiettivo non è quello di sostituire i centri di ascolto e cura. Quello che vogliamo fare è sollevare il tabù intorno al suicidio per incoraggiare le persone ad accedere alle strutture di cura quando necessario.
La strategia nazionale di prevenzione del suicidio include una sezione dedicata alla creazione di una rete di "Sentinelle", cittadini capaci di individuare il rischio di una crisi di suicidio. Queste persone spesso hanno un ruolo sociale, lavorano nelle comunità, ecc. Dites Je Suis Là è ancora a monte e vuole raggiungere tutta la popolazione.
Le Sentinelle sono equiparabili a soccorritori psicologici. Noi invece vogliamo sensibilizzare il grande pubblico, come è stato fatto, per esempio, con campagne di comunicazione sul riconoscimento dell’ictus o l'uso di defibrillatori. Questo è alla portata di tutti, purché abbiano le informazioni giuste e siano nello stato d'animo giusto.
Le informazioni di prevenzione sulla salute mentale e il suicidio fanno fatica a raggiungere le persone, soprattutto quelle che ne trarrebbero maggiore vantaggio. Per noi, tutti i mezzi sono buoni, soprattutto i più innovativi: social network, influencer, applicazioni... Parliamo di suicidio dove nessuno se lo aspetta, e ne parliamo in modo diverso.
Le risorse ci sono: tanti sono interessati ad impegnarsi nella prevenzione del suicidio. Per esempio, la start-up francese Argo. Progetta card innovative e personalizzabili, utilizzando una semplice tecnologia QR code per trasmettere messaggi. Ci siamo subito interessati, perché è stato dimostrato che mantenere il contatto con una persona cara in un momento di crisi o di preludio al suicidio riduce notevolmente il rischio di commettere il suicidio. Ma una persona in crisi non sempre ha l'energia per chiamare un parente, che potrebbe non essere disponibile.
Che io sappia, questa è la prima volta che tali card vengono utilizzate nella prevenzione del suicidio. Usano la tecnologia progressive web app, che permette di visualizzare istantaneamente il contenuto, come un video, senza avere un'applicazione dedicata. Nessuna app significa un accesso molto più fluido, indipendentemente dal sistema operativo dello smartphone (iOS, Android) e anche se lo smartphone dell'utente non ha più memoria.
L'idea è che una persona cara registri un videomessaggio confortante su una card - delle dimensioni di una carta di credito - e lo dia alla persona in crisi, che potrebbe tentare il suicidio. La persona in difficoltà deve semplicemente inquadrare la card con il suo smartphone per vedere il messaggio, nel momento più utile per lei. È molto semplice da usare. Il messaggio, destinato a questo uso specifico, è accessibile immediatamente e senza limiti.
L'altro vantaggio è che questa card è un oggetto "fisico" e non virtuale. La persona vulnerabile ce l'ha sempre con sé, infilato nel portafoglio per esempio. È un oggetto rassicurante che ci ricorda che qualcuno si preoccupa per noi. Può essere dato in mano, dopo una chiacchierata, ma anche inviato per posta a persone che sono geograficamente lontane.
Per questo progetto, abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding e abbiamo raggiunto il nostro primo obiettivo in soli quattro giorni. Saremo in grado di produrre più di 500 card con codice QR. Partecipando a questa campagna, tutti possono ricevere le card (a seconda dell'ammontare della partecipazione) o scegliere di lasciarcele mettere a disposizione in luoghi strategici come i centri di ascolto universitari o i centri per le famiglie. [...]
Sul sito Dites Je Suis Là raccogliamo informazioni certe e scientificamente validate. È una risorsa per ogni professionista della salute, per esempio un medico di medicina generale il cui paziente è preoccupato per un parente. Il consiglio del medico è ovviamente prezioso, ma una volta tornato a casa, il paziente ha accesso a un sito di riferimento, dove può trovare i passi che lo guideranno nella ricerca di aiuto.
Per quanto riguarda le card con il codice QR, i medici potrebbero averne alcune da distribuire ai loro pazienti. Naturalmente, non sostituiscono il follow-up specializzato per la persona che potrebbe tentare il suicidio o la presenza fisica dei suoi cari. In quest'ultima fase - "Stay in touch" - i medici possono proporre queste card, che sono una risposta molto concreta per incoraggiare la persona cara a mantenere un legame sincero e vivo con la persona in difficoltà.
Nell’ambito della prevenzione dei suicidi, in Italia esiste un gruppo molto attivo, guidato dal Prof. Maurizio Pompili. Il Servizio per la Prevenzione del Suicidio si trova all'interno della U.O.C. di Psichiatria dell’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma. Il SPS è allo stato attuale uno dei principali poli al mondo di ricerca scientifica nel campo del suicidio. La consolidata tradizione in questo ambito ha reso al gruppo del Prof. Pompili alta credibilità e stima nei massimi ambienti scientifici internazionali, permettendo collaborazioni con numerose istituzioni, universitarie e non, nelle quali hanno sede sviluppi scientifici di grande rilievo.
Sul sito prevenireilsuicidio.it sono presenti sezioni dedicate all'argomento suicidio, spesso erroneamente evitato e stigmatizzato, pagine di riferimento per chi vuole richiedere un aiuto, e resoconti delle pubblicazioni e delle attività della task force per la ricerca e la prevenzione dei disturbi dell'umore e del suicidio dell'ospedale Sant'Andrea di Roma.
Il Servizio ha come obiettivo principale quello di offrire un sostegno alle persone che vogliono tentare o hanno tentato in passato il suicidio, e a quelle che hanno perso un caro per suicidio.