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Quante sono le varianti del virus SARS-CoV-2?

Su BMJ vengono evidenziati la data e il luogo in cui ogni singola variante è stata identificata per la prima volta. Sono quindi riportati i riferimenti ai principali studi che hanno determinato l’efficacia dei vaccini contro di essa.

Varianti di SARS-Cov2, la sintesi del British Medical Journal

In COVID-19: How many variants are there, and what do we know about them? vengono evidenziati la data e il luogo in cui ogni singola variante è stata identificata per la prima volta. Sono quindi riportati i riferimenti ai principali studi che hanno determinato l’efficacia dei vaccini contro di essa.

Variante Alfa
Alfa, considerata da OMS tra le VOC (varianti di preoccupazione), è stata identificata per la prima volta nel Kent in UK nel settembre 2020 ed ha determinato la seconda ondata di pandemia del Regno Unito.
Mentre inizialmente si pensava che questa variante fosse circa il 70% più trasmissibile rispetto al coronavirus SARS-CoV-2 originale (wild-type), i dati ora suggeriscono che è più trasmissibile del 30-40% rispetto all'originale
La ricerca ha dimostrato che l'efficacia del vaccino (due dosi) contro la variante alfa è del 74,5% con il vaccino Oxford-AstraZeneca, del 93,7% con il vaccino Pfizer-BioNTech, del 85,6% con il vaccino Novavax, del 100% con il vaccino Moderna. Uno studio sul vaccino Sputnik V ha riscontrato una ridotta attività neutralizzante contro la variante alfa, e il Ministero della sanità pubblica tailandese ha riferito che due dosi del vaccino Sinovac sono efficaci tra il 71-91% contro Alfa.

Variante Beta
Identificata per la prima volta in Sudafrica nel maggio 2020, anche Beta è considerata una variante di preoccupazione dall'OMS.
I CDC (Centers for Disease Control and Prevention) statunitensi hanno collegato Beta a un aumento del 50% della trasmissione, ma la grande preoccupazione è l'evidenza emergente della sua capacità di eludere alcuni dei vaccini esistenti.
I primi studi indicano che il vaccino Pfizer ha un'efficacia leggermente inferiore (72-75%) contro Beta rispetto alla SARS-CoV-2 wild-type, ma sia Pfizer che Moderna affermano che i loro vaccini sono ancora efficaci al 95% contro la malattia grave e la mortalità per Covid-19.
Novavax (60%) e Johnson e Johnson (57%) vanno leggermente peggio.
Mentre i primi studi sul vaccino Oxford-AstraZeneca sembravano mostrare una bassa efficacia contro Beta, i dati “real world” pubblicati il 23 luglio indicavano un'efficacia dell'82% nel prevenire malattie gravi e morte per Covid dopo una singola dose di vaccino.
Il produttore di Sputnik V afferma che è "altamente efficace" contro Beta, ma almeno uno studio ha notato una riduzione dell'attività neutralizzante contro questa variante.
Mancano dati sull'efficacia del CoronaVac di Sinovac, sebbene i rapporti di Hong Kong suggeriscano che il livello di protezione era inferiore del 70% contro Beta rispetto a wild-type.

Variante Gamma
Gamma è stata identificata per la prima volta a Manaus, in Brasile, nel novembre 2020 ed è un'altra variante di preoccupazione per l'OMS. Rimane per il momento la variante dominante in Sud America.
La ricerca suggerisce che la gamma è 1,7-2,4 volte più trasmissibile rispetto a SARS-CoV-2 wild type .
Sono stati condotti pochi studi per determinare l'efficacia dei vaccini contro la variante gamma.
Tuttavia, un rapporto che ha esaminato un focolaio determinato da Gamma tra i dipendenti di una miniera d'oro nella Guyana francese, ha rilevato un “tasso di attacco" sorprendentemente alto tra le persone completamente vaccinate con il vaccino Pfizer: il 60% delle persone completamente vaccinate è stato infettato, rispetto al 75% di minatori non vaccinati senza una storia di infezione.
I produttori di Sputnik V affermano che è "altamente efficace" contro le varianti inclusa la gamma, ma uno studio pubblicato a luglio, che esamina le risposte anticorpali, ha rilevato una ridotta attività neutralizzante contro Gamma e altre varianti.

Variante Delta
Delta, la VOC ora dominante in Europa e negli Stati Uniti, continua a guidare un forte aumento dei casi in gran parte dell'Asia, tra cui Bangladesh, Iran, Iraq, Giappone, Kazakistan, Malesia, Myanmar, Pakistan, Corea del Sud, Thailandia e Vietnam e in India, dove è stato identificata per la prima volta nell'ottobre 2020.
Delta è la forma più trasmissibile di SARS-CoV-2 rilevata finora: fino al 60% in più rispetto alla variante Alfa, secondo uno studio.
I ricercatori l’hanno descritta come una versione “migliorata” della variante Alfa, grazie a una mutazione che la rende più infettiva nelle vie aeree.
Questo significa una maggiore quantità di virus nella persona infetta, che può espellere più virus nell'aria: uno studio preprint ha concluso che gli individui infetti avevano cariche virali fino a 1260 volte superiori rispetto alle persone infette da SARS-CoV2 originale.
Un'altra preoccupazione è che, se la variante Delta è più efficace nell'infettare le cellule delle vie aeree umane, le persone possono essere infettate dopo una minore esposizione.
I dati finora sono positivi sui vaccini esistenti: la ricerca suggerisce un'efficacia del vaccino del 67% con il vaccino Oxford-AstraZeneca e dell'88% con il vaccino Pfizer-BioNTech contro Delta, mentre i produttori di Sputnik V affermano che è efficace al 90% contro di essa.

Variante Delta plus
Sta emergendo inoltre la variante Delta con una mutazione della proteina spike K417N, che è stata definita Delta plus.
Al 23 luglio l'Inghilterra aveva segnalato 45 casi di questa variante. Colin Angus, esperto in modelli statistici di sanità pubblica, ha dichiarato al Washington Post che i casi determinati da Delta Plus erano stati principalmente nei giovani, ma che i dati preliminari hanno mostrato che gli anticorpi delle persone vaccinate erano ancora efficaci contro questa variante.

Variante Eta
Casi della variante Eta sono stati riscontrati in 72 paesi tra cui Regno Unito e Nigeria, dove è stata rilevata per la prima volta nel dicembre 2020.
Si sa poco di Eta, sebbene i CDC abbiano affermato che ha il potenziale per ridurre la capacità neutralizzante di alcuni anticorpi monoclonali e del plasma iperimmune.
L'OMS l'ha dichiarata una variante di interesse (VOI), il suo livello di allerta di secondo livello.

Variante Iota
Come per Eta, si sa poco della variante Iota, che è stata identificata per la prima volta a New York, negli Stati Uniti, nel novembre 2020. Finora è stata segnalata in 53 paesi e i CDC affermano che ha una suscettibilità inferiore alla combinazione di anticorpi monoclonali bamlanivimab ed etesevimab. Su ciò si è bastata l'OMS per dichiararla una variante di interesse.

Variante Kappa
Rilevata per la prima volta in India nell'ottobre 2020, anche kappa è considerata una variante di interesse dall'OMS. I CDC dichiarano che questa variante può ridurre il potenziale di neutralizzazione di alcuni trattamenti con anticorpi monoclonali. Kappa è stata segnalata in 55 paesi.

Variante Lambda
Identificata per la prima volta in Perù nel dicembre 2020, Lambda è diventata la variante dominante entro tre mesi, rappresentando l'80% di tutti i casi.
La rapidità e la presenza di mutazioni che potrebbero influenzare la trasmissibilità e l'efficacia degli anticorpi l’hanno resa una variante di interesse per l'OMS. È stato rilevata in 41 paesi, ma non ha ancora superato nessuna delle varianti più dominanti.
Non sono stati condotti studi peer-reviewed su Lambda, ma i primi studi preprint indicano una certa riduzione degli effetti anticorpali neutralizzanti del vaccino CoronaVac (Sinovac), così come di Pfizer e Moderna, sebbene i ricercatori affermino di essere fiduciosi che gli ultimi due rimarranno protettivi.
 

Fonti: Mahase E. Covid-19: How many variants are there, and what do we know about them? BMJ. 2021 Aug 19;374:n1971. doi: 10.1136/bmj.n1971. PMID: 34413059.
Network Bibliotecario Sanitario Toscano. Quante sono le varianti identificate ad oggi e cosa ne sappiamo. 02/09/2021