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Quanti pazienti muoiono per errori medici?

Negli Stati Uniti il dibattito sul tema delle morti per errori medici è molto acceso, non solo in ambito accademico, ma anche in ambito pubblico. Un blogger mette in luce la difficoltà di affrontare il tema non solo per la complessità delle variabili, ma anche per la mancanza di dati affidabili.

La risposta alla domanda è molto più difficile di quanto si possa immaginare

Negli Stati Uniti il dibattito sul tema delle morti per errori medici è molto acceso, non solo in ambito accademico, ma anche in ambito pubblico. In un post sul suo blog Paul Kedrosky, imprenditore canadese molto seguito sul web in ambito di politica economica e finanziaria, mette in luce la difficoltà di affrontare il tema non solo per la complessità delle variabili, ma anche per la mancanza di dati affidabili.

Quanti pazienti muoiono ogni anno per errori accidentali dei medici? Rispondere a questa domanda è più difficile di quanto si creda. In teoria la risposta potrebbe essere semplice, soprattutto perché la questione consta apparentemente solo di tre elementi: un paziente vivo, un errore medico, un paziente morto. Nella realtà, gli elementi coinvolti sono maggiori e molto complessi.

Ad esempio: come si può essere certi che sia stato l’errore medico a far morire il paziente? In alcuni casi sembra ovvio - se il medico prescrive ad un paziente una terapia completamente sbagliata, il paziente muore. Ma nella maggior parte dei casi, la situazione non è così chiara. Considerando l’esempio precedente: se il medico che prescrive un farmaco sbagliato non ha modo di conoscere l’effetto del farmaco, è il medico che causa  la morte del paziente?
Come si può poi sapere che l’errore medico era prevenibile? Spesso i pazienti muoiono a causa di una serie di eventi a cascata. Ecco un caso: "L'inalazione di un corpo estraneo ha portato a insufficienza respiratoria, insufficienza renale acuta, shock e arresto cardiaco". L'accusa è che si potesse prevenire l’inalazione del corpo estraneo e che, quindi, tutti gli eventi successivi che hanno portato alla morte del paziente, fossero prevenibili. Ma l’inalazione era prevenibile? Probabilmente dipende dall’oggetto inalato. Un conto è l’inalazione di un lembo di garza lasciato in bocca da un medico, un altro è l’inalazione notturna di saliva o di contenuto gastrico.

La discussione sul tema è ricca di problematiche e di approssimazione. Il risultato è un'ampia variazione nelle stime di quanti pazienti muoiono ogni anno per errori medici (o presunti tali) negli Stati Uniti. Si va da 25.000 a 400.000. Non c'è dubbio che gli ospedali non siano più quello che erano nel XIX secolo e prima. In passato la cosa più sicura che si poteva fare, in caso di malattia, era stare il più lontano possibile dagli ospedali.
Sicuramente, nel tempo, i tassi di mortalità ospedaliera sono diminuiti. Tuttavia, per quanto possa sembrare strano, non abbiamo idea del numero dei pazienti che ogni anno muoiono in ospedale per errori medici. Sappiamo solo che quasi certamente il numero non è zero, che probabilmente è più alto di quanto dovrebbe essere, che difficilmente diminuirà quanto potrebbe, considerata la natura propria dei rischi ospedalieri e della causalità.


Fonte: Kedrosky P. Readings: Doctors, DNA, Democracy, etc. September 9, 2019. https://kedrosky.org/?p=2229#8243