Lo screening è una strategia per individuare una malattia o associare sintomi generici ad una malattia specifica in individui che sono asintomatici o che potrebbero non mettere in relazione sintomi aspecifici con una malattia target. Lo screening non è diagnostico e di solito richiede ulteriori test per confermare o escludere una malattia. Nel caso dello screening per le infezioni da SARS-CoV-2, l'obiettivo è quello di individuare gli individui infetti per ridurre la trasmissione successiva. La figura illustra il ruolo dello screening nell'identificazione di individui affetti da SARS-CoV-2.
Le strategie di screening possono includere la valutazione dei sintomi clinici, la valutazione del rischio epidemiologico, controlli della temperatura corporea, test di laboratorio (RT-PCR o CRISPR), o una combinazione di questi approcci. L'impostazione dello screening può essere effettuata per telefono, online o di persona. Lo screening di persona può avvenire in una varietà di ambienti, tra cui strutture sanitarie, farmacie, luoghi di lavoro, aeroporti e stazioni ferroviarie, scuole, etc.
Una recente review di Cochrane ha provato a valutare gli effetti positivi e negativi dello screening per l’infezione da SARS-CoV-2 applicato su persone apparentemente sane. Inoltre, ha considerato se lo screening possa identificare correttamente gli individui infettati e non infettati dal virus.
Questa revisione evidenzia che le strategie di screening attualmente danno esiti incerti, con differenti livelli di affidabilità. Infatti, un'alta percentuale di individui infetti potrebbe non essere individuata e quindi infettare altri. Allo stesso modo, alcuni individui sani potrebbero essere falsamente identificati come positivi, essere sottoposti ad accertamenti ed anche a quarantena.
Gli autori sottolineano che la limitata accuratezza del test del tampone RT-PCR rappresenta un ulteriore ostacolo nel confermare i risultati dei vari approcci di screening. Tuttavia, secondo la ricerca, la limitata utilità degli attuali approcci di screening non giustifica il loro abbandono. I risultati indicano la necessità di porre maggiore enfasi su altri modi per prevenire la trasmissione, come l’uso delle mascherine, il distanziamento, la quarantena, e adeguati dispositivi di protezione personale per i lavoratori a maggiore rischio.
Gli studiosi ritengono che questi risultati debbano stimolare ulteriori ricerche. Per quanto riguarda l'efficacia dello screening, gli studi primari sull'efficacia dello screening vs nessuno screening o quelli per confrontare screening universale vs screening mirato potrebbero fornire informazioni preziose. Sarebbero preziose anche evidenze sui possibili danni dello screening, compresi i falsi allarmi e le false rassicurazioni. I futuri studi di modellizzazione devono basare le loro ipotesi su revisioni sistematiche delle migliori evidenze disponibili per quanto riguarda l'accuratezza dei test e le caratteristiche delle infezioni da SARS-CoV-2.
Per quanto riguarda l'accuratezza dello screening, sebbene molte strategie di screening valutate in questa revisione abbiano limiti derivanti dal lungo periodo di latenza del virus, dall'emergere a posteriori di informazioni sui sintomi e sui fattori di rischio non dichiarati in precedenza e dalla mancanza di chiarezza sulla soglia corretta per determinare i casi positivi, le strategie future potrebbero affrontare uno o più di questi limiti. Le strategie di screening possono essere migliorate e poi combinate in modo da affrontare le carenze individuali negli attuali approcci di test. Ad esempio, una valutazione completa e migliorata dei sintomi con o senza altri fattori di rischio epidemiologici potrebbe identificare accuratamente i casi positivi, anche quelli che i test PCR potrebbero non individuare a causa di una raccolta di campioni PCR imperfetta.
Fonte: Viswanathan M, Kahwati L, Jahn B, Giger K, Dobrescu AI, Hill C, Klerings I, Meixner J, Persad E, Teufer B, Gartlehner G. Universal screening for SARS‐CoV‐2 infection: a rapid review. Cochrane Database of Systematic Reviews 2020, Issue 9. Art. No.: CD013718. DOI: 10.1002/14651858.CD013718.