La pandemia da COVID-19 rappresenta una minaccia alla salute globale con un impatto senza precedenti negli ultimi 100 anni.
Nel nostro Paese tra tutti i casi (4.218.979) ed i decessi (125.058) diagnosticati per COVID-19 al 09/06/2021, il 5,5% (231.338) con 11 decessi, riguarda la fascia di età 0-9 anni, mentre il 9,6% (406.460) con 15 decessi riguarda la fascia di età 10-19 anni1. Su scala mondiale, questa popolazione ammonta a circa il 7% del totale dei casi confermati, con una distribuzione per classe d’età che aumenta progressivamente dall’età neonatale a quella adolescenziale, con la metà dei casi che si verifica in minori di età compresa tra 1 e 14 anni, mentre sono rari i casi nel primo anno di vita.
Anche se la fascia pediatrica dai 12 anni in su risulta essere tra quelle meno colpite dal SARS-CoV-2, recenti evidenze scientifiche hanno dimostrato in tale fascia di età la presenza di gravi complicanze renali2 o di complicanze multisistemiche, anche al di là della ben codificata MIS-C, conseguenti ad un’infezione pauci- o asintomatica da SARS-CoV-2, come sta emergendo per l’adulto3,4. A questo si aggiunge che, in termini di sanità pubblica, la fascia di età pediatrica e adolescenziale può fungere da serbatoio per la diffusione del virus nell’intera popolazione. Per questo, seppur l'obbiettivo primario della vaccinazione è quello di non sviluppare la malattia, l’opportunità di implementare un’offerta vaccinale universale aiuterà notevolmente a ridurre non solo la circolazione dello stesso virus, ma soprattutto il rischio di generare varianti potenzialmente più contagiose o capaci di ridurre l'efficacia degli stessi vaccini in uso. Inoltre la tempestività del raggiungimento delle alte coperture vaccinali nelle fasce pediatriche ed adolescenziali permetterà anche di beneficiare di una prossima apertura dell’anno scolastico in sicurezza.
Per quanto attiene la strategia dell’implementazione dell’offerta vaccinale COVID-19 limitata solo a pazienti pediatrici con malattie pregresse, la Società Italiana di Pediatria, pur condividendo la priorità vaccinale per tali tipologie di categorie a rischio, non ritiene tale approccio valido ed efficace per contrastare l’attuale pandemia, che necessita piuttosto di un intervento vaccinale globale, in tutte le età e in tutti i Paesi del mondo.
Da quanto sopra esposto, la Società Italiana di Pediatria, raccomanda:
Fonte: Società Italiana di Pediatria. Posizione della Società Italiana di Pediatria in merito alla strategia vaccinale COVID-19 per la fascia pediatrica e adolescenziale. 21/06/2021
Riferimenti: 1) ISS Epidemia COVID-19 Aggiornamento nazionale 9 giugno 2021 – ore 12:00. DATA PUBBLICAZIONE: 11 GIUGNO 2021.
2) Acute kidney injury in pediatric patients hospitalized with acute Covid-19 and multisystem inflammatory syndrome in children associated with Covid-19. Basalely A, Gurusingh S, Schneider J, et al. Kidney Int 2021 Mar 3:S0085-2538(21)00268-4. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33675848/
3) Post-acute Covid-19 outcomes in children with mild and asymptomatic disease. Crawford N, McNab S, et al. Lancet Child Adolesc Health 2021; Published Online April 20, 2021. https://www.thelancet.com/journals/lanchi/article/PIIS2352-4642(21)00124-3/fulltext
4) Clinical characteristics, treatment and outcomes of paediatric COVID-19 a systematic review and meta-analysis. Irfan O, Muttalib F, Tang K, et al. Arch Dis Child 2021;106:440–448. https://adc.bmj.com/content/archdischild/106/5/440.full.pdf