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Verapamil: da anti-ipertensivo ad anti-diabetico

Ricercatori della University of Alabama at Birmingham (UAB) hanno scoperto una nuova ed efficace terapia per ridurre il fabbisogno insulinico e gli episodi ipoglicemici in soggetti adulti con diabete di tipo 1 di recente insorgenza, promuovendo la funzione delle cellule Beta del pancreas e la produzione di insulina nel paziente.

Il vecchio anti-ipertensivo può aiutare a ridurre il fabbisogno di insulina

Ricercatori della University of Alabama at Birmingham (UAB) hanno scoperto una nuova ed efficace terapia per ridurre il fabbisogno insulinico e gli episodi ipoglicemici in soggetti adulti con diabete di tipo 1 di recente insorgenza, promuovendo la funzione delle cellule Beta del pancreas e la produzione di insulina nel paziente.

Il diabete mellito di tipo 1 rientra nella categoria delle malattie autoimmuni perché è causato dalla produzione di autoanticorpi che attaccano le cellule Beta del pancreas deputate alla produzione di insulina. Quando le cellule Beta vengono distrutte, la capacità di una persona di produrre insulina diminuisce, facendo aumentare i livelli di zucchero nel sangue e rendendo la persona sempre più dipendente dall'insulina esogena. Uno studio clinico della UAB ha scoperto che quando un paziente assume il verapamil, un farmaco di uso comune nella terapia dell’ipertensione (approvato la prima volta nel 1981) la funzione delle cellule Beta viene preservata, consentendo all'organismo di produrre maggiori quantità di insulina. Ciò ha attenuato la dipendenza da insulina esogena dei partecipanti allo studio clinico. 

La ricerca ha monitorato 24 pazienti di età compresa tra 18 e 45 anni per un anno. Ad 11 pazienti è stato somministrato verapamil e 13 hanno ricevuto placebo. A tutti i partecipanti alla sperimentazione clinica è stato diagnosticato il diabete di tipo 1 entro tre mesi dall'inizio del trial e hanno proseguito la loro terapia con pompa insulinica per tutta la durata dello studio. I ricercatori hanno monitorato la dose giornaliera totale di insulina dei gruppi placebo e verapamil, la quantità di insulina prodotta, la variazione percentuale della produzione di insulina e i livelli di HbA1C. Inoltre è stato registrato il numero di eventi ipoglicemici. Lo studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo ha identificato il verapamil come una terapia sicura, efficace e promettente.

Questo studio ha indagato in modo specifico soggetti adulti con diagnosi fatta entro tre mesi dall'inizio del trial. Studi futuri a lungo termine dovranno valutare l'effetto di verapamil sia sulla popolazione pediatrica, sia su pazienti con diabete di tipo 1 da più di tre mesi. Saranno anche necessari ulteriori ricerche per studiare l’impatto del verapamil sul diabete di tipo 2. 
Sebbene il campione studiato sia molto piccolo, gli studiosi ritengono che i risultati siano promettenti e che ulteriori indagini permetteranno di affrontare in modo efficace la malattia. Il verapamil potrebbe permettere ai pazienti con diabete di tipo 1 di vivere con meno dipendenza dall’insulina esogena, incidendo così sulla loro qualità della vita. Un miglior controllo della glicemia sarà fondamentale per limitare i rischi di altre comorbidità, tra cui ci sono l’infarto miocardico, la cecità ed alcune malattie renali.


Fonte: Ovalle F, Grimes T, Xu G1, Patel AJ, Grayson TB, Thielen LA, Li P, Shalev A. Verapamil and beta cell function in adults with recent-onset type 1 diabetes. Nat Med. 2018 Jul 9. doi: 10.1038/s41591-018-0089-4.